AMBROGIO IN GIUNTA? PERPLESSITA’ DEL CONSIGLIERE COMUNALE CHE PRIMA SCALPITA, POI FRENA

Entrare o non entrare in Giunta? Questo l’interrogativo che tormenta il consigliere comunale di maggioranza Giuseppe Ambrogio. Qualche mese fa scalpitava, era certo di entrare nell’amministrazione attiva. Se non altro, per la promessa di Nuccio Cusumano. Il ragionamento era che Sciacca Democratica aveva ottenuto un risultato importante da far scattare due assessorati. Al suo posto sarebbe dovuta uscire Annalisa Alongi, inserita dal sindaco come “tecnico” e non collocata politicamente.

Ambrogio doveva far parte della Giunta prima entro settembre, poi la data è stata spostata entro l’anno. Ma sia settembre che il fine anno sono abbondantemente trascorsi.

Negli ultimi tempi, però, l’Ambrogio non sembra quel cavallo irrequieto pronto a scalciare. A parte il suo lungo silenzio anche sulle questioni per cui ha raggiunto la popolarità, e cioè le tematiche che riguardano la Perriera, oggi Giuseppe Ambrogio usa la calcolatrice quale strumento di riflessione.

Entrare in Giunta significa farlo a tempo pieno. Il sindaco non permetterebbe un collaboratore che dedichi al Comune solo poche ore al giorno. Il full time per Ambrogio significa collocarsi in aspettativa, cioè senza stipendio dal suo datore che è l’Inps, conservando tutti i diritti connessi. Ma la calcolatrice non è magnanima con Ambrogio, il quale sottraendo l’indennità attuale (con la nuova legge elettorale) di assessore con il suo stipendio si accorge che il risultato è rosso, cioè negativo, meno.

A fine mese porterebbe a casa un’indennità da assessore di una cifra quasi dimezzata rispetto al suo attuale stipendio da dipendente Inps.

L’interrogativo amletico di Ambrogio in versione moderna ha una variante: in mano non è tenuto il teschio, ma una calcolatrice. E’ la realtà economica supera di gran lunga qualsiasi riflessione da palcoscenico.

Filippo Cardinale