TASSA RIFIUTI, AUMENTO IN VISTA DEL 14-16%. COSTI AUMENTATI DI 732 MILA EURO
Per la TARI 2018 i saccensi dovranno sborsare una cifra in aumento che oscilla dal 14 al 16% rispetto a quella fino ad oggi pagata. E’ pronta la proposta di delibera di Consiglio comunale, che prima di approdare in aula consiliare deve passare al vaglio della Commissione Bilancio.
Il costo incluso per la determinazione della tariffa TARI 2018 è di 6.405.826 euro contro i 5.673.616 che determinarono la TARI 2014. Dunque un costo annuale che oggi è 6.405.826, pari a 12 miliardi e quattrocento milioni del vecchio conio. Una cifra immensa, e dove in paesi progrediti i rifiuti si trasformano in benefici per la collettività, da noi rappresentano soltanto un pesante costo.
Non ci sono buone notizie per i contribuenti saccensi che pagheranno i rifiuti con una bolletta salata. Diciamo subito che l’aumento della TARI sarà oggetto di duro scontro quando se ne parlerà in Consiglio comunale. L’aumento coinvolge la passata ma anche l’attuale Amministrazione comunale. Non entriamo nel merito delle scelte delle Amministrazioni, né vorremmo essere al loro posto in considerazione di una politica scellerata e sempre di rimando dei governi regionali che si sono succeduti. Il tema dello smaltimento dei rifiuti non è mai stato affrontato dalla politica regionale, è stato sempre rimandato, è stato affrontato con deroghe e proroghe alle normative nazionali, ma i nodi, prima o poi, vengono al pettine.
E siccome la legge impone la copertura dei costi della raccolta e dello smaltimento a carico al 100% sui contribuenti, ecco allora che nel bilancio familiare di ognuno di noi incomberà altro peso.
E’ doveroso dire anche che l’aumento della TARI è il frutto anche delle emergenze rifiuti vissute in alcuni mesi del 2016 e del 2017, quando è stato obbligatorio, per disposizioni della Regione, conferire i rifiuti in discariche lontane da Sciacca (addirittura si doveva conferire a Lentini, ma poi l’ex sindaco Di Paola trovò la soluzione a Salemi in una discarica di trasferenza). Costi in più che devono essere scaricati sui contribuenti. Infatti, la TARI deve coprire al 100% i costi della raccolta e dello smaltimento.
Ma c’è stato anche un ulteriore aumento dei costi di conferimento, questo tutto locale. Infatti, la discarica di contrada Saraceno-Salinella gestita dalla Sogeir Agi Spa. Il lettore sappia che fino al 31 dicembre 2016 il costo di conferimento dei rifiuti in discarica era di 83 euro a tonnellata più Iva del 10%. Dall’1 gennaio 2017 sempre la Sogeir Agi Spa, a seguito del trattamento meccanico con stabilizzazione in impianti di terzi, portava il prezzo di conferimento a 125 euro a tonnellata più Iva del 10%. La stessa società, dall’1 luglio 2017 ha ulteriormente aumentato il costo di conferimento a 155 euro più Iva del 10%.
In buona sostanza, da 83 euro/tonnellata si è passati in poco più di un anno, a 155 euro più Iva del 10%. Quasi il doppio.
All’esame del Consiglio comunale, dunque, sarò sottoposto il Piano Finanziario TARI 2018. Sarà il terreno di confronto, anzi di scontro tra le parti politiche. Un dibattito dal quale emergerà la reale situazione ce riguarda il tema della raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Un aspetto, però, è d’obbligo sottolinearlo da parte nostra. Attualmente la percentuale di raccolta differenziata a Sciacca si attesta attorno al 30%. Percentuale troppo bassa. Il Piano Aro trova la sua ragion d’essere se la raccolta differenziata sale almeno al 65%. Tale percentuale non è un obiettivo dell’Amministrazione, ma deve essere inteso come obiettivo di ogni saccense, per il suo portafogli.
Ecco perché è urgente iniziare il porta a porta, la campagna di comunicazione. Ma soprattutto urge un cambio di cultura dei saccensi. Differenziare conviene se si vogliono abbattere i costi della TARI. Meno rifiuti si conferiscono nelle discariche, meno costi si sostengono con il risultato di una bolletta meno cara.
Filippo Cardinale