FINE CORSA PER IACONO, MARINELLO E RUVOLO
Il giorno dopo le elezioni si contraddistingue per due facce: quella del festeggiamento di chi è eletto, l’altra è quella della delusione, della constatazione che il treno è arrivato in stazione e bisogna scendere.
La notte scorsa ha presentato il conto. La faccia del festeggiamento interessa il medico del pronto soccorso di Sciacca Rino Marinello che è stato eletto al Senato della Repubblica nella lista pentastellata. L’altra faccia della medaglia presenta, invece, il commiato dal Parlamento nazionale di tre deputati, tutti della zona.
Giuseppe Marinello di Sciacca, Giuseppe Ruvolo di Ribera, Maria Iacono di Caltabellotta. Tre storie diverse ma che finiscono nel binario sul quale il treno non va più avanti. Si è fermato, si scende.
GIUSEPPE MARINELLO. Il parlamentare saccense, in verità, non si è ricandidato. Ha scelto di scendere dal treno con fermata programmata. Il suo treno inizia a muoversi e lo porta a Roma nel 2001 con Forza Italia. Viene eletto alla Camera dei Deputati nel collegio maggioritario di Sciacca. Viene rieletto in tutte le altre elezioni politiche. L’ultima volta viene rieletto nel 2013. A fine 2013 avviene la scissione da Forza Italia e segue l’ex pupillo di Silvio Berlusconi, Angelino Alfano. Nasce l’NDC. Poi ancora una trasformazione con il cambio del nome in Alternativa Popolare, il cui leader è sempre Alfano, convinto che il suo minuscolo partito potesse diventare la calamita del popolo moderato. Poi Angelino Alfano decide di prendersi una pausa politica e di non ricandidarsi. Si sciolgono le righe. C’è chi va col centrodestra formando Noi con l’Italia, c’è chi va con il centrosinistra e fonda Civica Popolare di beatrice Lorenzin. Marinello segue il ministro alla Salute. La scissione degli alfaniani porta i due partiti appena costituiti a fermarsi ad una percentuale sotto il 3% che non consente l’ingresso in Parlamento. In tutto questo c’è anche la candidatura di Marinello alle regionali. Una candidatura di servizio, ma non scatta nessun deputato in provincia di Agrigento e Marinello non ce la fa.
Giuseppe Marinello è stato sempre tra i parlamentari più attivi del Parlamento. Attivo e presente. Ma ha capito in tempo che l’aria era cambiata. Ha avuto la determinazione ad assumere la scelta di programmare la sua fermata. Di sua volontà, ma può ben dire che dal 2001 fino a quando ha dovuto “combattere” sul campo non ha mai perso. Nessun controllore gli ha detto di accomodarsi all’uscita.
GIUSEPPE RUVOLO. Il suo viaggio verso Roma comincia con un capolavoro di disastro compiuto dall’allora segretario nazionale della Cisl Sergio D’Antoni il quale lasciò il potente strumento del sindacato per fondare un partito, Democrazia Europea, nel 2001. I tutta Italia furono eletti due senatori: Giuseppe Ruvolo e Giuilio Andreotti. Ruvolo fu candidato con la quota proporzionale nel collegio uninominale di Sciacca. Da qui comincia a notarsi il patto di ferro con la dea bendata. Pur classificandosi dietro ai candidati di centrosinistra e centrodestra (Melchiorre Cirami e Accursio Montalbano), venne eletto poiché il suo risultato in Democrazia Europea fu il migliore in campo nazionale. Nel 2002 passa col centrodestra ed è tra i fondatori dell’Udc, partito nato dalla fusione tra Ccd, Cdu e De. Nel 2010, insieme ad altri deputati siciliani, litiga con Casini e fonda Popolari di Italia Domani, e si allea con Berlusconi. Nel 2013 è candidato al Senato nella lista del Pdl. Nel 2015 passa sotto le ali di Denis Verdini che fonda Alleanza Liberalpopolare-Autonomie (ALA). Nel 2017 lascia Ala per aderire all’Udc.
Ha riprovato nella quota proporzionale, ma la notte scorsa la dea bendata si è tolta la fascia e ha presentato il conto. La lista Noi con l’Italia è andata sotto il 3%. Il suo treno si è fermato, la porta si è aperta per scendere dal treno parlamentare. Ha avuto sempre attenzione per il mondo dell’agricoltura associata all’attenzione per l’ospedale di Ribera. L’agricoltura riberese continua la sua agonia, come la struttura ospedaliera riberese.
MARIA IACONO. Ha maturato esperienza politica nella sua Caltabellotta dove è stata consigliere comunale e sindaco. Nel dicembre del 2012 partecipa alle primarie del PD, ottenendo 1.149 voti, ee guadagnando il terzo posto. Viene candidata, dalla direzione nazionale del Pd all’undicesima posizione nella circoscrizione Sicilia 1. Le elezioni si svolgono nel 2013 e viene eletta alla Camera dei Deputati. E’ la prima donna che in provincia di Agrigento approda al Parlamento. Si stacca dal potente Angelo Capodicasa e si avvicina a Matteo Renzi. Il disastro elettorale del Pd della notte scorsa ferma il treno della deputata. Eppure, è stata lei la prima firmataria della legge per lo sviluppo delle ferrovie turistiche. Legge che entra in vigore lo scorso settembre. E’ stata molto attiva in questi cinque anni, ma lo tsunami che ha trascinato con violenza il Pd non ha avuto clemenza nei suoi confronti.
Tre deputati, di cui Marinello e Ruvolo di lungo percorso, non sono più in Parlamento a rappresentare il territorio. Adesso le istanze della popolazione di Sciacca, Ribera e territori limitrofi sono nelle mani del neo deputato pentastellato Rino Marinello. Gli effetti della nuova aria che tira hanno prodotto una realtà diversa, completamente diversa rispetto a quella di qualche giorno fa.
Filippo Cardinale