ASSOLTI SEI POLIZIOTTI DALL’ACCUSA DI INTIMIDAZIONE AL LORO SUPERIORE
Sei poliziotti sono stati assolti dal Tribunale di Sciacca (In composizione collegiale, Presidente Lo Presti, a latere Di Gioia e Guidone) perché il fatto non sussiste dalle accuse di violenza o minaccia ad un pubblico ufficiale; tentata concussione; e tentata violenza privata. I fatti risalgono al periodo 2009/2012 e relativi al Distaccamento di Polizia Stradale di Sciacca.
Gli imputati Fabrizio Aramini e Luigi Allia (Avvocati Rizzuto e Pellegrino), Sebastiano Canicatti’ (Avv. Salvatore Pennica), Francesco Maltese e Nicolo’ Milioto (Avvocato Giovanni Vaccaro) e Onofrio Mallia (Avv. Gallo Afflitto), erano stati rinviati a giudizio dal GUP, dopo essere stati sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di dimora.
Secondo l’accusa, in concorso tra di loro, gli Agenti, Assistenti ed Ispettori della Polizia di Stato: avrebbero posto in essere varie condotte intimidatorie, costituenti il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale, nei confronti del loro superiore Dr. Calogero La Porta, costituitosi parte civile con l’Avv. Daniela Posante; fine di ottenere la rimozione dall’incarico del detto Dirigente, avrebbero posto in essere atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere o comunque ad indurre gli Agenti Iorfida (costituitosi parte civile con l’Avv. Maurizio Gaudio), Castello e Mazza (non costituitisi parti civili) a sottoscrivere dell’istanze di trasferimento precompilate, per poi ricorrere ad una serie di atti di “nonnismo” ed a minacce sia esplicite che larvate, nonché azioni di ritorsione; per assicurarsi l’impunità, avrebbero tentato, con minacce, di far ritirare le relazioni di servizio e a far desistere le parti offese dalla denunzie sporte in Procura.
Nel corso del lungo dibattimento, presieduto inizialmente dal Giudice Andrea Genna, erano state disposte delle trascrizioni, erano stati sentiti molti testi di accusa e difesa; erano stati prodotti tanti documenti; avevano reso l’esame, discolpandosi, gli imputati.
Al termine della discussione, nel corso di tre udienze, il PM aveva chiesto la condanna dei sei imputati a pene di circa tre anni di reclusione ciascuno, mentre le parti civili avevano chiesto la condanna al risarcimento del danno e al rimborso delle spese, depositando le rispettive conclusioni.
Di contro i difensori degli imputati hanno depositato memorie difensive ed hanno discusso il processo, lumeggiando la estraneità dei rispettivi clienti rispetto alle accuse e comunque la infondatezza delle stesse, sia in fatto sia in diritto, non potendo gli addebiti integrare i gravi reati rubricati.