TOGLIETE QUELLA TARGA, ALMENO PER RISPETTO DEI CADUTI DI NASSIRYA

Entriamo subito nella questione per non essere equivocati. Il titolo del’articolo che pubblichiamo ha un significato chiaro. Quel “viale” all’interno della villetta accanto il plesso scalostico “Magnolie” è dedicato al sacrifico dei caduti di Nassyria del 12 novembre 2003.  Anni fa, fu dedicato un viale all’interno della villetta e collocata una targa a memoria dei Caduti di Nassyria. Un gesto pieno di emozioni che avrebbe dovuto tenere fresca la memoria nel tempo. Soprattutto con un luogo adeguato, tenuto pulito, decoroso, rispettoso del sacrificio dei caduti. Sono state collocate anche della panchine. Invece, è un luogo sempre non curato, sporco, invaso da erbacce.

Ecco, allora, la nostra provocazione: se non sapete tenere pulito un luogo della memoria, allora rimuovete quella targa. Quel degrado, per noi, è un insulto ai nostri connazionali che hanno dato la vita in una missione di pace sotto la bandiera dell’Italia. E’ semplicemente indecoroso tenere in quelle condizioni di degrado un viale dedicato a vittime che ci appartengono.

Filippo Cardinale

Il 12 novembre 2003, un  camion cisterna pieno di esplosivo, guidato da due kamikaze, deflagrò nella base «Maestrale» di Nassiriya, in Iraq, una delle due sedi dell’operazione Antica Babilonia, la missione di pace italiana avviata qualche mese prima nel Paese. Vi partecipavano tremila uomini, 400 dei quali carabinieri. Il bilancio fu di 28 morti, fra loro 19 italiani, di cui 12 carabinieridella Msu (Multinational Specialized Unit), uccisi. Morti anche cinque militari dell’Esercito che facevano da scorta alla troupe del regista Stefano Rolla che si trovava a Nassiriya per girare uno sceneggiato sulla ricostruzione a da parte dei soldati italiani e si erano fermati lì per una sosta logistica: due furono i morti civili della troupe. Rimasero uccisi anche 9 iracheni. L’attentato provoca 28 morti, 19 italiani e 9 iracheni.

Gli italiani sono:

i carabinieri

Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante, Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte

Giovanni Cavallaro, sottotenente

Giuseppe Coletta, brigadiere

Andrea Filippa, appuntato

Enzo Fregosi, maresciallo luogotenente

Daniele Ghione, maresciallo capo

Horacio[1] Majorana, appuntato

Ivan Ghitti, brigadiere

Domenico Intravaia, vice brigadiere

Filippo Merlino, sottotenente

Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante, Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte

Alfonso Trincone, Maresciallo aiutante

i militari dell’esercito

Massimo Ficuciello, capitano

Silvio Olla, maresciallo capo

Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore

Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto

Pietro Petrucci, caporal maggiore

i civili

Marco Beci, cooperatore internazionale

Stefano Rolla, regista

Nell’azione sono rimasti feriti anche 19 carabinieri