ALLARME PER LE CAMPAGNE: NON C’E’ PIU’ ACQUA PER IRRIGARE
La situazione è drammatica e i Consorzi di bonifica garantiranno solo l’irrigazione di soccorso per evitare che piante ed alberi da frutto muoiano. Un prezzo enorme per l’agricoltura a causa della siccità.
La produzione dei frutteti è comunque compromessa e potranno solo salvarsi le olive per produrre olio. Una mazzata per le 110 mila aziende agricole siciliane che subiranno un durissimo colpo alla produzione di quest’anno. E’ chiaro capire i riverberi economici. Con conseguenze pesantissime su redditi e occupazione. La Regione potrebbe mettere in campo misure straordinarie di sostegno alle imprese.
PER USCIRE DALL’EMERGENZA è stato calcolato che la Sicilia necessita di dieci giorni di pioggia, anche non consecutivi, con 25 millimetri di precipitazioni al giorno. Cosa non facile.
Il piano per affrontare l’emergenza è stato elaborato martedì scorso in una riunione a Palermo dei due consorzi di bonifica Sicilia occidentale e orientale. Gli invasi sono quasi tutti a secco per la mancanza di piogge (stanno per finire anche le scorte), e i razionamenti sono l’unica soluzione percorribile.
Tra l’altro, da ora in poi di acqua solo chi è in regola con i pagamenti. Della cosa, nelle settimane scorse, sono state già informate le associazioni di categoria Coldiretti, Cia e Confagricoltura.
ALLARME NEL PALERMITANO E NELL’AGRIGENTINO. La situazione peggiore è a Palermo, soprattutto nel partinicese, e ad Agrigento. In entrambi i casi la disponibilità è zero. Uno scenario “drammatico” quello descritto da Giovanni Tomasino, direttore del consorzio occidentale che ingloba anche gli ex consorzi di Caltanissetta e Gela.
ARANCE DI RIBERA E PESCHE DI BIVONA . “I danni saranno ingenti per le arance di Ribera o le pesche di Bivona così come per gli uliveti in provincia di Agrigento», ha aggiunto Pieralberto Guarino, vicedirettore del consorzio occidentale.
Nei giorni scorsi, il sindaco di Ribera, Carmelo Pace, ha convocato i colleghi del circondario e le associazioni di categoria. Una riunione per chiedere al Presidente della Regione di interferire con il Governo nazionale per ottenere lo stato di emergenza.