RETE FOGNARIA E IDRICA: 18,7 MLN DI EURO PRONTI…E LA POLITICA STA A GUARDARE
La politica smetta di litigare e di perdere tempo scambiandosi improperi da una parte all’altra. Dia seguito alle parole, alle promesse, e si impegni a dare risposte concrete alla città. Sciacca vive di emergenze che tutte conosciamo e non può arrendersi e alzare gli occhi al cielo. Terme, sanità, rifiuti, acqua, lavoro. Temi che hanno un comune denominatore: lo sviluppo sociale ed economico della città.
Il mese di novembre è stato caratterizzato da una serie di accadimenti culminati con diverse parti della città rimaste, di volta in volta, senza l’approvvigionamento dell’acqua. Sciacca, fortunatamente, ha pozzi e riserve enormi di acqua. Ma nel contempo, ha una rete idrica che è più bucata di uno scolapasta. Il 50% dell’acqua si perde lungo le condutture idriche. La rete del centro storico fa parte delle cose “antiche” della città. E i risultati si vedono.
Contemporaneamente, Sciacca soffre un’altra emergenza che ha anche il crisma dell’anomalia. La rete fognaria è inadeguata, ma anche incompleta. Una parte della città ha beneficiato della realizzazione della rete fognaria (compreso un intero quartiere, Isabella, che era sprovvisto di rete). Ma ancora c’è molto da fare. Diverse zone della città sono ancora prive della rete fognaria, comprese diverse zone balneari. Ne sono prive le spiagge di San Marco, Renella, Foggia, Lido, fino ad arrivare a San Giorgio passando per Timpi Russi. La domanda appare spontanea. Può una città turistica scaricare ancora il 60% dei reflui a mare? Può ancora il torrente Cansalamone fare da conduttura per scaricare a mare i reflui di interi quartieri come Ferraro e altra parte della città? La risposta, evidentemente, è no.
PERCHE’ LA POLITICA NON SI ADOPERA A SBLOCCARE 18,7 MILIONI DI EURO GIA’ FINANZIATI PER AMPLIARE LE RETE IDRICA, FOGNARIA E L’AMPLIAMENTO DEL DEPURATORE?
Il vero scandalo risiede in tre progetti esecutivi già finanziati e nei confronti dei quali né la politica locale, né quella regionale e nazionale, si adopera per sbloccare 18,7 milioni di euro già finanziati. La politica sembra più monopolizzare l’attenzione sul numero dei guasti alla rete idrica che adoperarsi per dotare Sciacca di imponenti lavori per migliorare e potenziare sia la rete idrica che fognaria. Ciò significherebbe porre fine allo sversamento dei liquami al mare, dotare spiagge e zone residenziali come Foggia e Lido di rete fognaria, potenziare le rete idrica e renderla più efficiente. Ma significa anche dare seguito, anche se non totalmente, alle sollecitazioni che provengono dalla locale Cgil che spinge il dibattito sul lavoro. Appunto, aprire cantieri significa anche dare opportunità di lavoro per tanti mesi.
Vorremmo che adesso, lor signori consiglieri comunali, sindaco e assessori, presidente del Consiglio comunale e i tre deputati regionali, Catanzaro, Mangiacavallo e La Rocca Ruvolo, il senatore Marinello, si adoperassero per sbloccare e dare seguito ai progetti che, a beneficio dei nostri lettori, specifichiamo più avanti. Questi sono fatti, non le solite parole e i soliti litigi. La pacificazione politica passa anche attraverso la sinergia, senza distinzione di colore di partito, della nostra classe politica. Se si continua ancora a parlare (a vanvera) di turismo senza comprendere l’urgenza di completare e potenziare le rete idrica e fognaria, la città rimarrà al passo, con i soliti problemi, le solite lettere, le solite diffide, e le solite lamentele di quanti si indignano dei reflui scaricati al mare o della rete idrica colabrodo.
Componente illustre del circolo dell’oblio e’ anche l’ATI. Il presidente Lota’, sindaco della città che non ha rispettato la legge e ha tenuto per se’ le reti idriche, creando danno per gli altri Comuni, si adoperi affinché i tre progetti abbiamo concretezza e la nostra Sciacca fruisca, finalmente, di tali opportunità improcrastinabili. Le aspirazioni politiche non posssono, certamente, penalizzare la seconda città più grande della provincia, dopo il Capoluogo.
Forse è anche il caso che le associazioni, che intervengono sempre e giustamente sui temi che riguardano la città, facciano sentire la loro presenza in modo determinato e sonoro sulla questione sollevata dal nostro giornale.
Noi, rispetto a questa situazione anomala, risolta la quale ne beneficerebbe l’intera città, non molliamo e saremo da costante pungolo. Anzi, ci impegnano a ricercare le varie responsabilità, anche quelle politiche, di chi alza il freno e consente a questa città di privarla di importanti progetti e finanziamenti.
Filippo Cardinale
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ECCO I PROGETTI URGENTI PER LA CITTA’, MA CHE SONO NELL’OBLIO.
1) Completamento della rete idrica. Esiste un progetto da 21.675.280 euro incluso nei programmi regionali di finanziamento con delibera di Giunta Regionale n.104 conseguente al PO FESR 2007/2013. Purtroppo, l’importo previsto di finanziamento è stato ridotto a € 9.645.924; tale cifra (penalizzante per la città) comunque consente di realizzare uno stralcio del progetto iniziale. Attualmente, sempre in relazione allo stralcio pari ad € 9.645.924 è inserito nel parco dei progetti regionali che necessitano di una dotazione finanziaria (delibera di Giunta Regionale n.29 del 21/01/2017).
2) Completamento della rete fognaria. Il progetto (Redatto anche ai fini del superamento della procedura di infrazione ex artt. 3 e 4 direttiva 91/271/CEE) è di € 5.130.000; il progetto è inserito nell’accordo di programma quadro (APQ) stipulato tra lo stato e la Regione Sicilia (conseguente alla programmazione di cui alla delibera CIPE 60/2012 e ai Fondi Sviluppo e Coesione (FSC) 2007-2013); nel 2013 il progetto trova, dunque, previsione di copertura finanziaria pubblica. Tale progetto, trasmesso al Ministero dell’Ambiente per il parere tecnico preventivo, ed è stato esitato favorevolmente. A seguito delle condizioni imposte dal Ministero, il progetto definitivo/esecutivo è risultato essere di complessivi € 6.100.000;
Il 28/12/2015 la conferenza dei servizi si conclude con l’approvazione tecnica del progetto definitivo/esecutivo. Saltiamo una serie di passaggi che sono caratteristici di una burocrazia che taglia le gambe al Paese Italia e passiamo al 10/09/2016 quando l’intervento, è stato inserito nel c.d. “Patto per il Sud” siglato tra l’allora Presidente della Regione e l’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, ripreso poi con delibera di Giunta Regionale n.29 del 21/01/2017; la dotazione finanziaria è sempre quella prevista dalla delibera CIPE 60/2012 (allegato B parte II, delibera di Giunta Regionale n.29 del 21/01/2017), quindi, € 5.130.000,00 a fronte del nuovo importo di € 6.100.000.
Lo scorso aprile, con DPCM, è stato nominato il nuovo Commissario Straordinario Unico Nazionale che ha sostituito quello Regionale; la competenza dunque è oramai passata in capo a quest’ultimo. Ancora oggi non si sa nulla, mentre i cittadini si indignano (a intermittenza) che il Cansalamone scarica ancora le fogne al mare. I politici? Troppo impegnati per le varie elezioni che si susseguono.
3) Secondo modulo dell’impianto di depurazione. La redazione del progetto risale 2012 e riguarda la realizzazione di un secondo modulo dell’impianto di depurazione a servizio del comune di Sciacca, redatto anche ai fini del superamento della procedura di infrazione ex artt. 3 e 4 direttiva 91/271/CEE. L’importo è di € 4.000.000. Il progetto in questione è inserito nell’accordo di programma quadro (APQ) stipulato tra lo stato e la Regione Sicilia conseguente alla programmazione di cui alla delibera CIPE 60/2012 e ai Fondi Sviluppo e Coesione (FSC) 2007-2013; nel 2013 il progetto trova dunque previsione di copertura finanziaria pubblica. Nell’agosto del 2013 il progetto preliminare è stato trasmesso al Ministero dell’Ambiente per il parere tecnico di competenza ed è stato esitato favorevolmente dal citato Ministero.
Saltiamo le varie fasi burocratiche sempre frenanti. L’intervento, è stato inserito nel c.d. “Patto per il Sud” siglato tra l’allora Presidente della Regione e l’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, ripreso poi con delibera di Giunta Regionale n.29 del 21/01/2017; la dotazione finanziaria è sempre quella prevista dalla delibera CIPE 60/2012 (allegato B parte II, delibera di Giunta Regionale n.29 del 21/01/2017). Lo scorso 26 aprile, con DPCM, è stato nominato il nuovo Commissario Straordinario Unico Nazionale che ha sostituito quello Regionale; la competenza dunque è oramai passata in capo a quest’ultimo.