DON RIBOLDI, IN UNA LETTERA I SUOI SENTIMENTI PER IL BELICE
Il critico d’arte Tanino Bonifacio rende pubblica la lettera che Don Antonio Riboldi, morto ieri all’età di 94 anni, gli inviato in risposta ad un invito a partecipare alle celebrazioni dei 40 anni del terremoto del Belìce. Una lettera che racconta dell’Amore per il Belìce e per la sua gente.
“Don Antonio Riboldi e’ stato quell’Uomo – dice Bonifacio – quel prete che ha difeso la dignità del popolo del Belìce dall’indifferenza dello Stato, dallo scandalo degli speculatori e dalla rassegnazione. Grazie Don Antonio, per avere dato voce alle donne, agli uomini e ai bambini del Tuo Belìce”.
Don Riboldi alcuni anni dopo che divenne sacerdote, nel 1958 fu inviato in una parrocchia della Valle del Belice, a Santa Ninfa, dove si trovò nel 1968 a fronteggiare lo stato d’emergenza causato dal terribile terremoto che sconvolse la zona.
Si impegnò in prima persona per fronteggiare la battaglia per avere una casa, ma anche per combattere le prepotenze della mafia, abitando per anni come loro, in una baracca. In quegli anni partecipò a cortei e manifestazioni davanti al Parlamento in difesa delle richieste dei suoi concittadini e collaborò con diverse persone legate alla vita politica e istituzionale del paese, fra questi il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e l’onorevole Piersanti Mattarella.
Giuseppe Recca