DEPURATORE, AUTORIZZAZIONE SCARICO SCADUTA. LA REGIONE NON HA PERSONALE PER SMALTIRE LE RICHIESTE
L’ARPA irroga una sanzione amministrativa per “la mancanza del rinnovo dell’autorizzazione allo scarico”. Da un sopralluogo effettuato lo scorso 10 ottobre 2017, l’ARPA scopre che l’autorizzazione del depuratore allo scarico è scaduta e risale al 2007, “ampiamente scaduta”. La notifica è stata inoltrata al Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento e include una sanzione pecunaria al presidente della Girgenti Acque, Marco Campione, e al sindaco Francesca Valenti.
Nella notifica, l’ARPA comunica che la sanzione va da un minimo di 6 mila euro ad un massimo di 60 mila euro. L’ARPA concede 30 giorni di tempo per far pervenire “scritti e documenti”. La notifica è stata inoltrata anche all’Ati, all’Asp di Agrigento, alla Procura della Repubblica di Sciacca.
A quanto pare, le richieste di rinnovo sono state inoltrate, ma alla Regione sono solo due impiegati che si occupano, per l’intera Sicilia, delle autorizzazioni. “Noi- dice al nostro giornale l’ingegnere Franco Barrovecchio, consigliere delegato della Girgenti Acque- impugneremo la notifica perché dimostreremo con documenti che la richiesta di rinnovo è stata presentata prima della scadenza. Il vero fatto è che l’Ufficio regionale è carente di personale e dà riscontro con molto ritardo”.
Ma c’è un fatto di rilievo che sottolinea l’ingegnere Barrovecchio. “Il sopralluogo effettuato dall’ARPA non riscontra problema alcuno al funzionamento del depuratore. Tutti i paramenti in ingresso e in uscita sono perfettamente regolari. Ciò significa la perfetta funzionalità del depuratore di Sciacca tanto che non sono stati mossi rilievi di carattere ambientale o di cattivo funzionamento dell’impianto in contrada Bellante”.
Filippo Cardinale