E ORA FARE PRESTO CON LE STUFE DI SAN CALOGERO E GLI ALBERGHI
Smaltita la gioia di ieri per la firma dei concessione di una parte dei beni termali al Comune, bisogna da subito pensare a completare il trasferimento totale dei beni. Cioè con le stufe di San Calogero e i due alberghi connessi.
Sbaglia chi pensa che la punta di diamante dell’intero complesso termale non siano le stufe e i due alberghi. Ma andiamoci per ordine.
Desideriamo molto intensamente dire che gli stupidi “problemi” tecnici riguardanti l’accatastamento dell’albergo grande possono essere risolvibili nel giro di qualche giorno. Oggi, con l’informatizzazione del Catasto, la pratica di accatastamento si risolve nel giro di poche ore.
Altro nodo che desideriamo mettere in evidenza, ma che è inesistente, è il piccolo albergo. Non è stato oggetto del passaggio perchè la Terme di Sciacca lo ha tenuto a garanzia di debiti. Lo ha tenuto insieme all’ex Motel Agip. A noi appare molto evidente che i debiti che ancora sono in capo alla Terme di Sciacca Spa, la cui cifra maggiore è quella con il Comune di Sciacca con meno di 1 milione di euro, possano essere ampiamente coperti dal valore dell’ex motel.
Fatta questa premessa, diventa più chiaro il quadro. Rimane la questione della concessione del bacino idrotermale, senza la quale è impensabile pubblicare il bando. Ma anche questa vicenda è risolvibile con il completamento delle volture, anche se tale pratica richiede tempi non brevissimi.
L’Amministrazione comunale,invece, deve pressare la Regione, come ha fatto in questo ultimo periodo, per ottenere la concessione anche dei beni di San Calogero. Evitando, soprattutto, di parlare dell’albergo come ecomostro, così come ha fatto inopportunamente l’assessore Baccei.
Tutto il complesso di San Calogero rappresenta la vera ricchezza della risorsa termale. I due alberghi hanno una capacità di posti letto di gran lunga superiore a quella del Grand Hotel delle Terme. Ha una vista mozzafiato. Ristrutturato diventerebbe una delle strutture ricettive più panoramiche della Sicilia.
Non per niente Antonio Mangia agli inizi del 2000 espresse un grande interesse per le strutture di San Calogero, stufe più alberghi. E siccome Mangia è un lungimirante imprenditore del turismo, il suo interesse conferma ciò che stiamo scrivendo.
Avere la concessione al più presto dei beni di San Calogero significa preparare un bando completo, ma soprattutto non dividere l’affidamento in due tempi. La divisione del complesso termale apparirebbe come un percorso prestabilito. E così non deve essere, soprattutto per l’interesse della città, del suo sviluppo, della trasparenza.
Non si abbia la presunzione di immaginare cosa interessi agli imprenditori. Si faccia il bando completo, sarà il mercato a stabilire le proprie idee, i propri progetti di sviluppo del territorio.
Sciacca ha bisogno di incrementare i posti letto e pensare di non mettere nel mercato i due alberghi di San Calogero è un’idea che non sta in piedi. San Calogero può trasformarsi come centro di relax di alto livello e all’avanguardia. Senza dimenticare che lì c’è la storia del Santo, c’è l’archeologia, c’è l’unicum al mondo delle stufe. Le idee chiare gli imprenditori con la I maiuscola ce le hanno. Forse solo qui qui a Sciacca sono offuscate.
E allora, se davvero si vuol dare una svolta definitiva, si trotti per avere subito il complesso termale e ricettivo di San Calogero. E si pensi alla grande.
Filippo Cardinale