PASTICCIO EX PROVINCE. IMPUGNATA LEGGE CHE INTRODUCE VOTO DIRETTO

Il Consiglio dei ministri ha impugnato la legge regionale che ha introdotto il voto diretto nelle ex Province e nelle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina.

Ne dà notizia il presidente dell’Assemblea siciliana, Giovanni Ardizzone, secondo cui «la decisione del Cdm rimette ordine, anteponendo, come è giusto che sia, le istituzioni ai fini non nobili che in maniera trasversale, dal centrodestra al Movimento 5 stelle ma anche con pezzi del centrosinistra, si volevano perseguire».

L’Assembla regionale siciliana lo scorso agosto aveva approvato l’elezione diretta per il presidente dei Liberi consorzi, per il sindaco metropolitano e per i consiglieri di questi enti, che sono i discendenti delle vecchie Province. Se la legge al momento impugnata entrerà in vigore, le elezioni si dovrebbero svolgere in primavera, quando si voterà per le amministrative.

La legge prevede anche la reintroduzione delle indennità, che per il presidente saranno uguali a quelle del sindaco della città capoluogo. Per i consiglieri, invece, sono previsti dei rimborsi spese. La legge regionale insomma segna un ritorno al passato.


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