ACQUA, CI SONO ANCORA COMUNI AGRIGENTINI DOVE IL CONTATORE E’ “SCONOSCIUTO”
Ci sono Comuni agrigentini dove il contatore dell’acqua non esiste. Comuni grossi come Favara, Raffadali, contano ancora utenti che pagano l’acqua a forfait. E’ ovvio che chi consuma poco ne trae svantaggio, mentre a trarre beneficio sono quegli utenti che di acqua ne consumano parecchia. E siccome il contatore non c’è è anche ovvio che lo spreco non ha limiti. La Girgenti Acque ha scritto una lunga e articolata lettera all’Ati e ai sindaci con cui sollecita, in sinergia, “un’attività di normalizzazione delle utenze nei Comuni gestiti, con trasformazione da forfait a misura e installazione obbligatoria dei contatori idrometrici”.
Nella lettera, Girgenti Acque ricorda “l’obbligo che la normativa nazionale impone da oltre un ventennio e che viene richiamato dagli atti e dalle disposizioni regolamentari dell’Ambito Territoriale Idrico della provincia di Agrigento”.
Il Piano d’Ambito ed i successivi Piani degli Interventi stabiliti dall’Ente di Governo d’Ambito (prima A.T.O. oggi A.T.I.) hanno previsto l’installazione dei contatori per tutto il parco utenze, da realizzare a cura e con fondi propri del Gestore. Per Girgenti Acque, “il sistema a misura è uno strumento fondamentale per la salvaguardia della risorsa idrica e dell’ambiente, costituisce il massimo deterrente contro gli sprechi, inducendo l’utente a un consumo responsabile e, complessivamente, consente una gestione più efficiente del servizio, con un quantitativo inferiore di acqua”.
Un ulteriore elemento di grave disparità fra utenti dello stesso ambito territoriale è rappresentato dalla circostanza che le tariffe a forfait applicate per le utenze prive di contatore sono molto diverse da Comune a Comune (ad esempio a Raffadali è circa la metà di Favara), in ossequio alla deliberazione del C.d.A. dell’ATO AG9 del 28/11/2012 che ha previsto l’applicazione delle tariffe previgenti fino alla normalizzazione delle utenze.
Il piano degli interventi relativo all’installazione dei contatori subisce forti rallentamenti, che si ripercuotono certamente e immediatamente sull’utenza gestita, in termini di equità e qualità del servizio, ma anche sulla stessa Girgenti Acque S.p.A. che non può, a pieno, espletare e rendicontare gli investimenti previsti, sia sul piano qualitativo, sia quantitativo.
LE CONSEGUENZE. Per Girgenti Acque, “l’indiscriminato impedimento all’installazione dei contatori non consente di garantire la uniformità di azione nell’adempimento dei succitati obblighi di legge, nel senso che nella medesima arteria stradale ci saranno utenze trasformate e utenze non trasformate, per esclusiva volontà e responsabilità di chi impedisce le necessarie lavorazioni. Con tutto ciò che, intuitivamente, ne consegue – e ancora ne conseguirà – in termini di proteste, del tutto plausibili, dei cittadini-utenti rispettosi dell’obbligo di legge nei confronti degli adempimenti e delle attività posti in essere dal Gestore e che, proprio per tale atteggiamento corretto, finirebbero per essere penalizzati in termini di tariffa (in particolare in taluni comuni come Raffadali), dal momento che la tariffazione a misura ha inizio in pari data rispetto alla installazione del misuratore idrometrico”.
IL RIFIUTO DELL’INSTALLAZIONE COME “REGOLA”. “In un crescente numero di casi – il rifiuto dell’utente a consentire l’accesso al proprio punto di consegna dell’acqua, impedendo fisicamente di procedere all’installazione del misuratore. Vi è pure il ricorrente rifiuto, divenuto quasi la “regola”, rispetto alla sottoscrizione obbligatoria del contratto di somministrazione del servizio idrico”, denuncia Girgenti Acque.
CAMPAGNA ANTI-CONTATORE. Girgenti Acque denuncia anche una “campagna anti-contatore”. “Una delle principali motivazioni addotte da chi sostiene la campagna anticontatore (compresi taluni sindaci) è la questione dell’“aria in condotta”, ossia il fenomeno di passaggio d’aria che può, se presente, alterare la precisione della misura”, evidenzia Girgenti Acque,ma ricordando anche che “ciascun utente può richiedere verifiche di funzionalità del misuratore, o passaggi d’aria che possano alterare le quantità misurate”.
SENSIBILIZZAZIONE DEI SINDACI. La Girgenti Acque invita l’Ati e i sindaci dei comuni interessati “di trovare nuovi e più efficaci strumenti per agevolare l’attività obbligatoria di che trattasi e, in particolare l’attività informativa istituzionale che, nel recente passato, è stata oggettivamente “depotenziata” da prese di posizione pubbliche in senso contrario (ad esempio le dichiarazioni dei Sindaci di Favara e Raffadali in occasione di incontri ufficiali) o addirittura “annullata” dalla emanazione di atti amministrativi poi decaduti (ad esempio l’Ordinanza Sindacale 2/2017 del Comune di Raffadali). Atti e comportamenti che hanno prodotto, in una larga parte della cittadinanza, l’errata convinzione di insussistenza dell’obbligo di normalizzazione dell’utenza idrica e della istallazione del misuratore”.
Infine, la Girgenti Acque informerà l’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico della situazione esposta, e comunica che “nelle opportune sedi giudiziarie e amministrative farà valere le personali responsabilità dei singoli amministratori, in caso di ulteriore persistenza dell’atteggiamento ostativo o anche solo ostruzionistico all’installazione dei contatori”.