SINDACO, VADA A VERIFICARE PERSONALMENTE LO SCEMPIO

Al porto, vicino la statua del poeta Licata, c’è lo schifo più assoluto. Una puzza incredibile e percolato che scorre. Sappiamo tutti che c’è l’emergenza rifiuti, le discariche sono chiuse, gli autocompattatori pieni e quindi bloccati. Ma c’è un limite.Non è possibile presentare una città così. Due ristoranti della zona devono subire gli scempi di un’emergenza che non doveva neanche nascere se affrontata in tempo utile. C’è una questione di igiene pubblica per la quale bisogna fare l’impossibile. Non può essere affrontata attendendo la manna da Palermo con l’assessorato che deve emettere le proroghe per la riapertura delle discariche.

Sciacca non può essere all’attenzione delle alte autorità solo quando si svolgono eventi di caratura internazionale e sono interessati Vip. C’è un sindaco in questa città, si smuova, vada a vedere personalmente lo schifo della discarica fotografata dal Corriere di Sciacca stasera alle ore 21. Viene da vomitare. Non è stato possibile avvicinarci di più perché il percolato scola come acqua.

 (Tante le cassette piene di pesce)

C’è di tutto, comprese intere cassette piene di pesce. Intervenga, chiami il Prefetto, lo faccia interloquire con l’assessorato per il rilascio immediato delle proroghe. La situazione, da domani, sarà ancora più grave. Sarà l’intera città ad essere così. Perché oggi, nonostante gli autocompattatori fossero pieni e fermi, la ditta Bono ha compiuto miracoli, trovando qualche altro autocompattatore che ha potuto fare un turno extra. ma ora non c’è più disponibile un mezzo.

E’ facile immaginare come sarà Sciacca tra sabato e domenica, e poi oltre. Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur. Dobbiamo aspettare l’inerzia di Palermo? Qualcuno criticava “le letterine” del precedente sindaco. Adesso si ripete ciò che è stato contestato. E’ assodato che le letterine sono acqua fresca. Ma si continua ad attendere la manna.

Filippo Cardinale