CUTRO’ DENUNCIA: “NEGATO LAVORO A MIA FIGLIA PERCHE’ HA LA SCORTA”
“Mia figlia non riesce a trovare lavoro perchè è accompagnata dalla scorta”. A denunciare il grave episodio è Ignazio Cutrò, il testimone di giustizia di Bivona che con le sue denunce ha fatto arrestare e condannare i mafiosi del suo paese.
Secondo quanto si è appreso la vicenda è relativa alla richiesta di un ristorante della zona di avere del personale per la stagione estiva. Ma quando il proprietario ha capito che la possibile candidata era la figlia di Ignazio Cutrò, sembra abbia cambiato idea: “Sì, ma ha la scorta dei carabinieri….”.
“È tutta colpa mia – dice Cutrò – si tratta dell’ennesimo boccone amaro che la mia famiglia è costretta a inghiottire dopo avere appreso la notizia che una proposta, seppur informale, di lavoro seppur temporaneo è stato rifiutato a mia figlia per colpa di avere un padre che ha denunciato la mafia della Bassa Quisquina, per essere scortata dell’Arma dei Carabinieri”.
Cutrò dopo questa denuncia ha rinnovato la sua intenzione di lasciare la Sicilia, deluso e ancora più amareggiato. Dopo avere avuto il lavoro al termine di anni di battaglia, ora vede negata alla figlia la possibilità di avere una vita normale: “Accade pure, è questa è la parte più vergognosa – ha aggiunto Ignazio Cutrò – che nemmeno i tuoi figli si salvano dal disprezzo e dell’isolamento. Fa molto male tutto questo: mi fa male come padre, fa tanto male come cittadino italiano e come bivonese. Non per nulla da tempo ho chiesto sostegno e aiuto a chi sostegno e aiuto può dare alla famiglia Cutrò. . Da genitore sono consapevole che nessun figlio deve “pagare le colpe dei padri””.
Giuseppe Recca