ARRESTATO MENTRE APPICCAVA FUOCO A STERPAGLIE ALLE TERME

Ieri il nostro giornale aveva dato la notizia. Oggi arriva il comunicato del Comando provinciale dei Carabinieri. I militari della Compagnia di Sciacca hanno arrestato,ieri mattina alle sette, in flagranza di reato un saccense incensurato, sorpreso ad appiccare fuoco a dei mucchi di sterpaglie in prossimità di un terreno incolto situato nelle immediate vicinanze del centro abitato.

IL FATTO. Erano le sette di mattina, quando in via Agatocle, a poche decine di metri dalle Terme di Sciacca, un maresciallo dei carabinieri, notava un uomo che armeggiava delle sterpaglie in fiamme che già lambivano la macchia mediterranea. Il maresciallo è intervenuto subito per spegnere il fuoco ed evitare che si potessero creare i presupposti per un incendio boschivo di più gravi conseguenze. In quell’area è infatti presente una vasta area incolta destinata a macchia mediterranea, che in alcuni tratti si divide in lingue di terra che si insinuano fra i caseggiati del centro storico di Sciacca.

PERQUISIZIONE PERSONALE.  Sul posto sono intervenuti i colleghi del Nucleo Radiomobile che hanno proceduto alla perquisizione personale insieme al maresciallo. Perquisizione che consentiva di rinvenire nella disponibilità dell’uomo 2 accendini a gas perfettamente funzionanti e verosimilmente utilizzati per appiccare il fuoco. Peraltro, in assenza di elementi oggettivi, l’uomo non forniva alcuna giustificazione plausibile in relazione al porto dei due accendini.

LE INDAGINI PROSEGUONO PER L’INCENDIO DELL’AREA BOSCHIVA PIERDERICI E SOVARETO. Adesso le indagini dei carabinieri si concentrano sugli incendi in aree boschive e macchia mediterranea verificatisi negli ultimi giorni in territorio di Sciacca, dapprima in località Sovareto e poi in contrada Pierderici, creando non pochi problemi di pubblica sicurezza con evacuazione di alcuni caseggiati. Gli investigatori, che nei giorni scorsi avevano già intensificato l’azione repressiva con diversi controlli di polizia, perquisizioni e sequestri, si concentrano ora sulla possibilità di accertare se questi incendi, verosimilmente dolosi, siano in qualche modo riferibili all’azione criminale del piromane individuato ieri.

GLI ARRESTI DOMICILIARI. La Procura della Repubblica di Sciacca, che ha disposto la misura degli arresti domiciliari nei confronti del presunto piromane, prima della stagione estiva e per salvaguardare la pubblica incolumità, aveva formalmente indicato, con la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa con le amministrazioni locali e le Forze dell’Ordine, alcune linee guida da osservare al fine di  prevenire l’insorgere degli incendi.

Il protocollo d’intesa prevede tra l’altro che, nel periodo compreso tra il 15 giugno e il 15 ottobre, in prossimità di boschi, terreni cespugliati ed agricoli ricadenti nei territori comunali è fatto divieto di accendere fuochi, bruciare stoppie, sterpaglie, materiale erbaceo, residui di potature e di giardinaggio e di gettare mozziconi di sigarette dai veicoli in transito.

Pertanto la Compagnia Carabinieri di Sciacca, evidenziando che le pene previste per il reato di incendio boschivo sono particolarmente severe con pene che vanno da 4 a 10 anni, invita i  cittadini alla massima collaborazione nei confronti delle Forze dell’Ordine, segnalando comportamenti suscettibili di pericolo per la pubblica sicurezza ed offrendo eventuali spunti investigativi alle attività di indagine in corso.