ORE 9, TUTTI DALL’ALLENATORE VALENTI

Oggi doveva essere la giornata nella quale si doveva tirare la riga e chiudere il conto della distribuzione delle deleghe assessoriali, compresa la poltrona di vicesindaco.

Ma la giornata è trascorsa con impegni del sindaco fuori Sciacca per una lunga riunione dell’Ati per le solite tematiche della gestione idrica.

Ma fortunatamente c’è il telefono e i giri di consultazione vanno avanti. Francesca Valenti sta consentendo alla pentola a pressione degli alleati di far uscire il vapore accumulato. Ma sarà lei domani mattina a pretendere che la coalizione assuma quel senso di coesione e responsabilità di cui lei è responsabile. La convocazione nella sua stanza è alle ore 9 di domani, martedì, nella sua stanza a Palazzo di Città.

E’ stata lei a paragonarsi ad un allenatore. Compito essenziale del mister è tenere in armonia lo spogliatoio, ma anche di far rispettare ai giocatori le direttive strategiche per ottenere risultati. Un allenatore sa bene, anche, che per vincere bisogna assegnare i giusti ruoli ai giocatori. Altrimenti rischia di inserire un attaccante in difesa, e cosi via dicendo.

(Domani alle ore 9, il sindaco Valenti ha convocato la coalizione. Si chiude la partita, non ci sono tempi supplementari). 

Certo, la panchina dell’allenatore Valenti non è lunga. Nella scelta, il sindaco deve tenere conto di questo, ma soprattutto degli impegni assunti in campagna elettorale. La sua vittoria la proietta in una sorta di Champion League politica. Per vincere l’ambita coppa, e quindi dimostrare alla città che il suo programma non rimane utopia, Francesca Valenti deve essere consapevole a cosa va incontro. Le partitelle di rifinitura sono cosa diversa della finale. Basta poco per prenderle, Juve docet.

Molto probabilmente, ancora il neo sindaco non ha misurato bene l’attesa che le ha consentito di indossare la fascia tricolore. Abbiamo già scritto che la realtà è cosa assai diversa dall’immaginazione, dalla stessa volontà. Decidere nella vita professionale è un binario completamento diverso da quello delle decisioni politiche. La coalizione spinge a vincere, ma è un’arma a doppio taglio. Purtroppo diventa una convivenza, e come tale ha delle regole ben precise: avere un fegato enorme, tanta pazienza, capacità di moderare.

Politica e burocrazia sono tenaglie indipendenti dalla volontà di “cambiare”. Pesi e contrappesi, elementi necessari per tenere in equilibrio la democrazia e individuati da Tocqueville, devono fare parte della quotidianità del sindaco, almeno nella sua parte di vita politica. Altrimenti c’è il rischio di replicare un’esperienza traumatica della quale la città non ne sente il bisogno.

A noi, ma soprattutto alla città,  interessa poco se la Presidenza  del Consiglio comunale spetti al Pd, se a Sciacca Democratica spettino due assessorati, uno al Pd, uno a Sicilia Futura, uno a Uniti per Sciacca. Alla città non interessa chi sarà il vice sindaco.

Alla città interessa quanto promesso in campagna elettorale. Alla città interessa che le parole si trasformino in fatti.

Nelle ore che seguono la pubblicazione del nostro articolo,  fino a tarda ora, il giro di telefonate sarà accelerato. Si deve chiudere la quadra, il sindaco non scherza.

Filippo Cardinale