CONTRIBUTI PESCA A ACQUACOLTURA A 9 AZIENDE DI SCIACCA SU 21 AMMESSE IN SICILIA

Ben dieci aziende agrigentine, nove delle quali di Sciacca, tra le ventuno in ambito regionale che sono state ammesse a finanziamento nell’ambito del bando PO FEAMP 2014-2020 di attuazione della misura riguardante la trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura. Nel decreto dello scorso 31 maggio, l’assessorato regionale allo sviluppo rurale e alla pesca mediterranea ha approvato la graduatoria definitiva delle aziende ammesse a finanziamento e di quelle le cui istanza non sono risultate ammissibili.

In totale i contributi concessi ammontano in tutta la Sicilia a 6 milioni e 402 mila euro, una buona parte dei quali interessano le aziende agrigentine. Il bando finanziava gli investimenti nella produzione e trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura.

L’entità del contributo previsto era di 250 mila euro per le micro imprese e di 750 mila euro per le medie e grandi imprese. Ammesse a finanziamento le spese per acquisti di beni materiali nuovi, l’acquisto o la ristrutturazione di edifici esistenti e finalizzati all’attività, l’acquisto di terreno o la coibentazione di cassoni. La dotazione finanziaria complessiva è di 8 milioni di euro. Le imprese interessate dovevano presentate le domande entro il 21 novembre 2016.

Le aziende ammesse sono Isola Fish (217 mila euro); Mediterranea Fish (159 mila euro); Ilpa di Russo Calogera (289 mila euro); Agostino Recca (179 mila euro), Talatta srl (101 mila euro); Cavataio paolo (115 mila euro); Campo d’Oro (471 mila euro); Mondo Fish (30 mila euro); Licata Aurelio (191 mila euro); Sicilia Fish (80 mila euro), tutte di Sciacca. La decima azienda finanziata ha sede ad Aragona, la Sicily Food, ed ha ottenuto un contributo di 558 mila euro).

Quattro le ditte agrigentine le cui domande non sono risultate ammissibili. Si tratta delle saccensi Sclafani Giuseppe, Oro Blu di Ciaccio Laura e Principato Calogero, e della licatese Casano Concetta. Per tre di esse, l’intervento proposto non è risultato coerente con gli obiettivi specifici del bando.

Le aziende coinvolte operano già da parecchi anni nel settore della lavorazione del pesce azzurro ed alcune sono anche impegnate in attività di esportazione. L’intervento comunitario permetterà interventi di miglioramento delle attrezzature e sarà dunque occasione di crescita tecnologica, con possibilità di ulteriore affermazione nel mercato europeo e mondiale.