QUINTO POLO: “NOI ANDIAMO AVANTI DA SOLI COL NOSTRO CANDIDATO”. CARACAPPA: “AVREMO 3 ASSESSORATI”

Il pallottoliere del centrodestra somma il 45% del consenso a primo turno. Una media del 9% a lista, cioè 2.493 voti

La politica locale entra nel fermento tipico del clima elettorale. Mancano meno di 50 giorni alla data della votazione per l’elezione del sindaco e del Consiglio comunale. Il clima, giorno dopo giorno, si surriscalderà e come è prevedibile (speriamo di sbagliarci) più che di parlare di contenuti reali e concreti si alzeranno i toni della polemica. Intanto, mentre il candidato a sindaco del centrodestra Calogero Filippo Bono spera in una convergenza del gruppo di Turturici, Messina, Ferrara, Monteleone e Bono, gli stessi stanno ultimando la lista e la scelta di un candidato a sindaco che concorrerà sotto la loro bandiera.

La questione che emerge e che colpisce i non addetti ai lavori, cioè coloro che non vivono nel ristretto perimetro della politica, è che ancora i politici locali ragionano con la visione dell’Ancien Régime. Pensano al ballottaggio come l’occasione per ridiscutere gli accordi e stringere alleanze per vincere le elezioni. Non hanno bene inteso, o capito affatto, che l’elettorato è talmente incazzato (scusate il termine, ma rende bene l’idea del clima) che, in modo specifico al ballottaggio, si trasforma come una diga che rompe l’argine e che fa irrompere giù una furia di acqua senza controllo e devastatrice. Ancora insiste l’idea di avere il controllo dell’elettorato. Se ciò può avvenire, ma è tutto da verificare con l’apertura delle urne, durante il primo turno con la spinta dei candidati al Consiglio comunale per via del cosiddetto effetto trascinamento, nella fase del ballottaggio l’elettore è come l’impetuosa acqua liberata dalla frana della diga.

Il pallottoliere del centrodestra somma, o imagina di sommare, il 45% dei consensi e chiudere al primo turno la partita. Considerando il numero dei votanti (non degli elettori) di 27.700 (la media delle ultime consultazioni) , il 45% significherebbe raccogliere 12.465 voti. Cioè 560 in più rispetto al 2012, quando il centrodestra partecipava con 6 liste e con l’apporto di 2.220 voti di Cantiere Popolare. 

Il 45% pronosticato significa che mediamente le cinque liste del centrodestra dovrebbero conseguire una media del 9% ciascuna, cioè 2.493 voti. Senz adimenticare che i candidati della lista sono 24 e non più 30, come nelle scorse elezioni.

Intanto, emergono particolari degli accordi in casa centrodestra. Il vicesindaco Silvio Caracappa gongola per il risultato raggiunto, quello “che rafforza Forza Italia con il riconoscimento di tre posizioni all’interno della giunta”. Sarebbero due assessorati più la carica di vicesindaco. Ma come si arriva alla terza poltrona? “Ci sarà un’altra lista vicino a Forza Italia che renderà più pesante la nostra forza”. Siccome gli assessori saranno cinque e non più sei come prima, i rimanenti due assessorati rimarranno a beneficio degli altri alleati che sostengono Bono. Una coperta un po’ stretta.

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