STASERA SI RIUNISCONO TURTURICI, MESSINA, MONTELEONE, BONO E FERRARA. FUMATA NERA?
Hanno atteso il ritorno di Ignazio Messina a Sciacca. Il leader di Italia dei Valori è stato impegnato a Roma a spingere la proposta di legge sulla legittima difesa. Stasera, invece, nella più “ristretta” Sciacca, Ignazio Messina incontra Mario Turturici, Santo Bono, Salvatore Monteleone, Michele Ferrara.
I cinque, che dovrebbero far nascere il sesto polo, proveranno a far quadrare le loro ipotesi. Ipotesi che si baseranno su un progetto politico e programmatico che ancora non c’è. L’idea di dialogare con Stefano Scaduto è morta prima ancora di nascere. Scaduto è convinto di poter far da solo e di avere quella forza per dire no, grazie. Fare liste, oggi, sembra uno sport agevole. Ma poi si scopre la reale difficoltà a mettere insieme candidati. Trovarli, convincerli. Sembra facile, ma non lo è.
Ma al di là di ciò, di cosa parleranno stasera i cinque? E’ probabile che la riunione si concluda con un nulla di fatto e ognuno saluta l’altro, “amici” come prima, ma nulla di più. Sulla base di quale progetto i cinque troveranno la sintesi? Cosa realmente unisce i cinque, al di là della solita frase “il bene della città”.
Se tutti i politici avessero dato reale concretezza alla frase d’amore, usata e abusata innumerevole volte, Sciacca dovrebbe essere la città delle meraviglie. E’, invece, la città delle contraddizioni, la città delle vocazioni rimaste soffocate inesorabilmente. Come progettare Sciacca con una visione ventennale quando non si è in grado di gestire un museo,un piccolo parco, una villetta? E si ha la pretesa di gestire la risorsa termale? Ma mi faccia il piacere, esclamerebbe ancora oggi Totò.