IMPIANTI FOTOVOLTAICI NELLE SCUOLE, GUARDANO IL SOLE SENZA PRODURRE ENERGIA. INTERROGAZIONE DI SIMONE DI PAOLA E FILIPPO BELLANCA: “C’E’ UN DANNO ERARIALE”
Gli impianti fotovoltaici installati sui tetti delle scuole non sono stati attivati. Guardano il sole ma non producono energia. A tal proposito, i consiglieri comunali di opposizione Filippo Bellanca e Simone Di Paola hanno presentato un’interrogazione all’Amministrazione comunale per sapere “quali sono le reali ragioni di tale gravissimo ritardo, a chi attribuire le responsabilità di cotanta negligenza nel dare seguito ad un investimento tanto significativo e quando l’amministrazione ritiene verosimile l’attivazione di tali impianti”.
Nell’Aprile del 2010 l’amministrazione comunale del tempo- ricordano i due consiglieri- riuscì dopo tanto lavoro ad intercettare importanti finanziamenti finalizzati alla realizzazione di impianti di tipo fotovoltaico, da installarsi sui tetti di diversi edifici di proprietà comunale; l’obiettivo era evidentemente quello di determinare nel tempo, attraverso l’attivazione di tali impianti, un consistente risparmio dei costi energetici del comune e contestualmente un oggettivo innalzamento del livello di tutela dell’ambiente. Gli impianti fotovoltaici furono realizzati sui tetti di diversi istituti scolastici della città, fra cui la “Mariano Rossi”, la “Ignazio Scaturro”, nonché su quello del tribunale. T
ali impianti, finanziati nel 2012 con D.R.S. degli Assessorati regionali dell’Energia, delle Infrastrutture e della Mobilità, il cui inizio dei lavori di installazione era previsto nel 2013 e la conclusione nell’autunno del 2015, sarebbero dovuti entrare immediatamente in funzione, “con la logica conseguenza di un immediato ristoro per le casse del comune, attraverso i benefici concessi dall’attivazione del cosiddetto conto energia”.
Nonostante ciò, Bellanca e Di Paola denunciano come ad oggi “di tale attivazione non si vede neanche l’ombra” e aggiungono che “qualche settimana addietro un assessore di questa giunta ebbe a dichiarare nel corso di un intervista televisiva che tali gravissimi ritardi erano da addebitarsi a non meglio definiti disguidi burocratici con l’Enel piuttosto che con altri enti, ma che era imminente l’attivazione di tali impianti”.
Secondo i due consiglieri “ tale stato di cose configurerebbe una gravissima negligenza da parte delle autorità comuni competenti, determinando un evidente danno di natura erariale, non soltanto in ragione dei mancati risparmi economici che una tempestiva attivazione di tali impianti avrebbe altrimenti determinato per le casse del comune, non solo per il fatto che un investimento così importante, a distanza di anni rimane inspiegabilmente lettera morta nell’indifferenza generale, ma anche e soprattutto per il fatto che tali ritardi hanno impedito al comune di Sciacca di aderire ai benefici dei vari conti energia succedutisi nel tempo, con conseguente e gravissimo pregiudizio per le esigenze del comune, in termini di risparmio sui costi, che se ottenuti avrebbero determinato importanti economie di cassa, da reinvestire in altre direzioni; responsabilità di cui qualcuno dovrebbe rispondere nelle sedi competenti”.