PACE ALL’ATTACCO DI RUVOLO E MANGIACAVALLO: “SAPETE FARE SOLO DEMAGOGIA”

Ieri sera ha parlato ad una folta assemblea lanciando un ultimatum: “Non tollero attacchi ai miei parenti. Se continuate così avrò tante cose da dire su di voi”

Carmelo Pace è stato chiaro ieri sera, nel corso di un’affollata assemblea di simpatizzanti. Doveva essere una conferenza stampa, ma ormai a Ribera lo scontro tra gli schieramenti vicini a Pace e quelli a Ruvolo-Mangiacavallo si trasforma in una sorta di campo di battaglia dove misurare numericamente le forze. Qualche giorno fa si è svolta quella del senatore Ruvolo e dell’ex parlamentare Mangiacavallo.

Il primo ha preso di mira, già da tempo, il sindaco nipote, oltre varcando “gli scontri politici e scadendo in quelli con gli attacchi ai parenti”, ha chiosato Pace. Oltre alla difesa della sua amministrazione e maggioranza, Pace ha lanciato un ultimatum. Con una calma serafica, Pace è sembrato il Capponi del ventunesimo, evidenziando che “stasera dirò cose che è opportuno dire, e mi tratterrò di dire cose su alcuni politici di Ribera”. Insomma, Pace passa all’attacco, non sembra è disposto a farsi mettere all’angolo dal duo Ruvolo-Mangiacavallo, reduci della sonora sconfitta alla corsa per conquistare la poltrona di sindaco. E se Pier Capponi rispose alla minaccia di Carlo VIII e del suo esercito di far suonare le nostre trombe, con la nota frase noi faremo suonare le nostre campane, Carmelo Pace avverte lo zio e il mancato sindaco che se continuano sul solco delle offese e degli attacchi personali e di parenti lui “avrà tante cose da dire”, ovviamente su di loro.

Pace ha ribadito la sua coerenza politica, “sono rimasto fermo sulle mie posizioni e non ho cambiato da destra a sinistra come qualche politico riberese”. Ovviamente, il riferimento è al duo avversario. Poi Pace inizia una lunga elencazione delle cose fatte in sei anni di sindacatura. Dalla risoluzione della frana di via Pitrè, al rifacimento della ringhiera di Seccagrande, dalla frana di via Giotto al rifacimento della pubblica illuminazione, dall’asfaltatura della zona Pip all’istallazione di decine di telecamere per il sistema di videosorveglianza, dai 100 mila euro destinati a lavori di manutenzione delle scuole alla rete idrica, dalla rete fognaria dei quartieri Cozzo di Mastro Giovanni e Sant’Antonio all’area di ammassamento, dalla repressione dell’abusivismo al Piano della Protezione Civile.

Pace è un crescendo e evidenzia come, al contrario di altri Comuni, i precari dell’ente crispino ricevono puntualmente le spettanze nonostante la Regione non invii un centesimo. Alza il tono quando parla di agricoltura rimproverando lo zio parlamentare di stare con le braccia conserte rispetto all’invasione delle arance e dell’olio dai paesi nordafricani “che oltre a creare danno economico, mette e repentaglio la salute dei cittadini poiché privi di controllo sanitario”.

Pace rimarca come il Comune di Ribera è uno dei pochi in Sicilia ad aver approvato il bilancio consuntivo del 2015 e il bilancio preventivo del 2016. Poi lo scatto di orgoglio: “Non siamo ricchi, ma il nostro Comune non è nelle condizioni di dissesto finanziario, nonostante i pesanti tagli subiti nei trasferimenti statali e regionali”. “Dall’opposizione non arrivano proposte serie, ma solo emendamenti privi di pareri favorevoli dell’ufficio ragioneria”.

“Noi ci siamo tagliati l’indennità del 20%- chiosa Pace- e rivolgendosi alla platea ha posto un interrogativo: avete mai visto un parlamentare riberese destinare parte della sua indennità, magari per comprare un vaso di ceramica per abbellire la città?” E fga quattro conti veloci: “Io, con il 20% della mia indennità, lascio 500 euro al mese che moltiplicati per 12 mesi e per sei anni sommano 60mila euro”. Per quanto riguarda la gestione della raccolta dei rifiuti, Pace ha annunciato che è già pronto il carteggio per procedere con la formula in House. La stoccata per l’ospedale.

“C’è qualche illustre personaggio che si interessa solo di salvaguardare il Centro Maugeri, del resto se ne frega”. Risponde agli attacchi dell’opposizione sul tema della tassa sui rifiuti.

“Qui a Ribera, una famiglia di 4 persone che abitano in una casa di 100 metri paga 373 euro annui, ad Agrigento 441 euro, a Porto Empedocle 510 euro, a Licata 376 euro, a Canicattì 435 euro”.

Per il momento finisce qui. Ma le scintille riprenderanno. E Pace non è disponibile più a tacere. E ritorna Capponi: “se voi suonerete le vostre trombe, noi suoneremo le nostre campane”.

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