DISSEQUESTRATI I BENI DI BIAGIO SMERAGLIA

Per la Corte di Appello la vicinanza di Smeraglia ai Capizzi “risulta generica”

L’imprenditore riberese Biagio Smeraglia ritorna in possesso dei suoi beni sequestrati in seguito all’operazione antimafia Scacco Matto. Un valore di oltre un milione di euro. Smeraglia era stato arrestato nella retata che ha visto poi condannati diversi boss del territorio. E’ rimasto in carcere per tre anni. Poi la sentenza di assoluzione, diventata definitiva già da tempo.

La misura di prevenzione era stata disposta dal Tribunale di Agrigento. Sotto sequestro erano finite le aziende Scv, Zenit e Smeraglia,insieme a 11 immobili e conti correnti.

Secondo i giudici della Corte di Appello di Palermo, Biagio Smeraglia la sua vicinanza ai Capzzi di Ribera “risulta generica” e non “risulta neppure definita la portata dei reciproci rapporti”. Insomma, per la Corte di Appello di Palermo non è legittimamente applicabile la sanzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, nè l’applicazione della misura mirata alla confisca dei beni patrimoniali dei beni diretti e o allo Smeraglia riconducibili.  

Biagio Smeraglia è stato difeso dagli avvocati Roberto Tricoli, Luigi Miceli Tagliavia e Fabio Buttafuoco. A Smeraglia sui contestavano i rapporti con i Capizzi di Ribera e la costituzione di una societàdi fatto con i medesimi. 

 

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