RIFIUTI, LA SICILIA MAGLIA NERA D’ITALIA. IN DISCARICA IL 97% DELLA RACCOLTA
Oggi, sul Giornale di Sicilia, un articolo a firma di Lelio Cusimano, rende palesi i numeri del fallimento della gestione dei rifiuti in Sicilia. E’ ovvio che il disastro non è solo a carico del Governo Crocetta e che bisogna percorrere a ritroso nel tempo per distribuire le responsabilità delle non scelte o delle sclete sbagliate. Certamente, nel disastro,una buona responsabilità pesa su dirigenti regionali che non sono stati all’altezza di gestire tale materia.
La Sicilia riclica il 10% dei rifiuti, produce compost in quantità irrilevanti, non ha termovalorizzatori e manda in discarica il 97% dei rifiuti. In Germania in discarica va solo il 2%.
Secondo le leggi europee e italiane c’è l’obbligo di aggregare i soggetti gestori con l’intento di raffozzarli industrialmente e realizzare economie di spesa. In Sicilia lecompetenze sono distribuite in maniera confusa. Nell’Isola sono stati creati 18 Ato,mentre in tutta Italia ce ne sono 67. Otto regioni hanno un solo Ato.
Applicando alla Sicilia lo stesso rapporto abitanti/operatore ecologico vigente in Italia, l’Isola dovrebbe avere 6.000 addetti,mentre ne ha circa 11.000
Sono numeri che la dicono lunga sulla capacità della politica e della dirigenza regionale di gestire un settore così delicato. Mentre altrove i rifiuti sono diventati opportunità di economie e di riuso, in Sicilia non si fa altro che gestire malamente e aumentare i costi a carico dei siciliani.
In buona sostanza, in Sicilia mancano le competenze. Che ben venga un commissario governativo per assumere quelle scelte capaci di mettere in linea la Sicilia con il resto d’Italia e d’Europa.