AL VIA LA NUOVA RETE OSPEDALIERA SICILIANA. CEFALU’ PERDE DIVERSI REPARTI DI PUNTA, TRA CUI L’ONCOLOGIA

“La nuova rete non nasce dall’esigenza di risparmiare o tagliare risorse finanziarie, ma da quella ben più importante di assicurare a tutti i cittadini, ovunque si trovino, una tempestiva ed efficace assistenza, specie nelle ipotesi di patologie acute gravi, a tutela della loro vita e della loro salute”. Lo dice l’assessore regionale alla Sanità, Baldo Gucciardi, che ha presentato il nuovo piano della rete sanitaria ai manager di Asp e ospedali.

Il piano sarà illustrato anche alle organizzazioni sindacali e la prossima settimana dovrebbe essere depositato in commissione Sanità dell’Ars. Il passaggio successivo sarà la presa d’atto da parte della giunta, quindi la nuova rete sarà operativa.

La nuova rete, organizzata sul modello ‘hub’ e ‘spoke’ tra Dea, ospedali di base, ospedali di zona disagiata e di comunità, inscindibilmente legata al sistema dell’emergenza territoriale del 118, garantirà un costante presidio medico per i cittadini.

Intanto, fioccano le proteste. L’ospedale di Cefalù esce fortemente ridimensionato dal piano preparato dall’assessore regionale alla salute, Baldo Gucciardi. L’ospedale, che è il quinto per numero di ricoveri dell’intera provincia di Palermo, perderebbe i reparti di oncologia, neurologia, emodinamica, urologia e chirurgia vascolare.

Da azienda di riferimento regionale il “Giglio” diventerebbe struttura di interesse locale. E dovrebbe chiudere anche il punto nascite che, non toccando i 500 parti all’anno, è destinato dal piano sanitario nazionale a essere soppresso. “In queste condizioni – dice il sindaco Rosario Lapunzina – verrebbe impedito il perseguimento delle finalità previste dallo statuto della Fondazione Giglio. Ne mettono a rischio perfino l’esistenza”.

 

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