TURTURICI APPROVA IL RENDICONTO 2015. SCONGIURATO LO SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE. L’OPPOSIZIONE: “SIAMO IN EMERGENZA DEMOCRATICA”
Seduta breve quella di ieri sera, niente televisione, niente dibattito. L’opposizione non è intervenuta ma ha consegnato una nota fatta mettere a verbale. L’esito è stato di 12 voti favorevoli, 10 contrari (opposizione), 1 astenuto (Lorenzo Maglienti).
Determinante all’approvazione del rendiconto 2015 è stato il consigliere comunale Mario Turturici. Sebbene, questi, in Commissione Bilancio e Finanze avesse verbalizzato la sua critica nei confronti della gestione amministrativa della Giunta Di Paola. Insomma, una sorta di “critico, non mi piace, non sono d’accordo”, ma alla fine “voto favorevole”.
Del resto, quando c’è il rischio di andare a casa anzitempo, una soluzione si trova. E ieri sera è stata trovata. Dunque, niente scioglimento del Consiglio comunale.
L’opposizione,invece, non è intervenuta nel dibattito consiliare. Era presente, non ha lasciato l’aula.
Ha consegnato, invece, una nota che è stata inserita nel verbale dell’assemblea. Durissima la motivazione e durissima la critica nei confronti del Presidente del Consiglio comunale: “non vi sia il clima per un civile e proficuo confronto fra parti e posizioni differenti, ritenendoci poco tutelati nell’espletamento del nostro ruolo dal Presidente del Consiglio Comunale”.
Questa la nota.
Le forze politiche di opposizione all’attuale compagine di governo, affidano al seguente documento la propria posizione politica ritenendo, anche alla luce dei recenti accadimenti occorsi dentro e fuori l’aula consiliare, che non vi sia il clima per un civile e proficuo confronto fra parti e posizioni differenti, ritenendoci poco tutelati nell’espletamento del nostro ruolo dal Presidente del Consiglio Comunale, il quale in più occasioni ha esternato la sua appartenenza politica, che evidentemente mail si attaglia a colui che, al contrario, dovrebbe assurgere al ruolo di “primus inter pares”.
A ciò si aggiunga la pressoché totale sordità ed indifferenza dell’esecutivo a qualsivoglia contributo sia provenuto in questi anni dai banchi dell’opposizione; un esecutivo che solo a parole ha ripetutamente predicato collaborazione e confronto nell’interesse della città, limitandosi invece ad imporre, con ogni mezzo possibile ed a dispetto delle sue reali forze consiliari, le proprie verità e le proprie ricette, in una sorta di perenne “ipse dixit” e con palese dispregio delle posizioni e delle numerose proposte, elaborate ed esposte dai diversi esponenti politici del centro sinistra, sistematicamente derubricate come “populiste, demagogiche o al più come manifestazioni di incompetenza o di ignoranza”, denunciando in tal modo una evidente incapacità nel manifestare rispetto nei riguardi di posizioni politiche altre e diverse dalle proprie certezze assolute, in questo sostenuto da “Consiglieri salvagente” che in ogni occasione si sono manifestati in questi anni, salvando di volta in volta la cosiddetta maggioranza (che tale non è più da tempo ), ed evitando che la barca colasse a picco!
Alla luce di quanto testé enunciato e non essendoci, a nostro avviso, i presupposti minimi per sviluppare un confronto civile con soggetti e parti politiche che, evidentemente, considerano reato di lesa maestà il sacrosanto diritto a dissentire e che manifestano tale disturbo attraverso manifestazioni verbali che adesso hanno raggiunto livelli di provocazione che giudichiamo intollerabili, ancor più gravi laddove non impediti da un opportuno e tempestivo intervento della massima carica consiliare, per tali ragioni abbiamo deciso di non prendere parte ad un dibattito consiliare che non ci interessa e che non ci riguarda, visto che rappresenta il consuntivo politico, e non certamente tecnico, come qualche collega vorrebbe far passare, dell’operato di questa compagine di governo nell’anno precedente; un operato che abbiamo avversato e contestato in ogni sede e con ogni strumento a nostra disposizione, ritenendoci anni luce distanti dalle politiche promosse da questa coalizione di centro destra e che pertanto oggi bocciamo con un voto di contrarietà, che è unicamente politico, perché politica e non altro è la funzione che la legge ci assegna e che in quest’aula svolgiamo, affidando agli uffici, che egregiamente svolgono il loro compito, l’attestazione di regolarità giuridico – amministrativo- contabile dall’atto stesso.
Ritenendoci tuttavia forze serie e responsabili siamo presenti in quest’aula, in ossequio ad un preciso impegno assunto con il commissario ad acta nominato, che era ed è quello di garantire con i nostri numeri che la seduta avesse luogo, rimandando pertanto al mittente i continui appelli al senso di responsabilità, i quali invece andrebbero rivolti in casa propria e volgendo lo sguardo verso chi, all’interno delle forze di centro destra, anziché agevolare il confronto, cerca sistematicamente il muro contro muro; appelli che non ci riguardano perché, per ciò che ci riguarda, abbiamo dimostrato in questi anni di avere senso di responsabilità da vendere e rispetto a cui non accettiamo lezioni da chicchessia.
Ci riteniamo tuttavia in “emergenza democratica”, riservandoci pertanto di assumere tutte le necessarie determinazioni atte a salvaguardare i sacrosanti diritti e le più elementari prerogative delle minoranze, a cominciare dal diritto al reciproco rispetto istituzionale, che è poi un asse portante di qualsiasi consesso democratico. Alla luce di quanto testé premesso preannunciato un voto negativo al consuntivo, ribadendo ancora una volta la pregnanza politica della nostra manifestazione di voto.