STESSA SPIAGGIA, STESSI PROBLEMI. L’ASSOCIAZIONE PRO SAN GIORGIO CRITICA L’AMMINISTRAZIONE
Strade dissestate, polverose, infestate da erbacce, mancanza di illuminazione e adeguata segnaletica all’ingresso della località, mancanza di disinfestazione contro parassiti animali, sistemazione precaria del lungomare e nessun accesso alla spiaggia per i disabili. E’ questo lo scenario di lamentele che presenta il presidente dell’associazione Pro San Giorgio“ Raffaella Osso.
Raffaela Osso, poravoce della localitò balneare, per l’ennesima volta alza il lamento per “l’assenteismo della pubblica amministrazione che, poco propensa a gestire con raziocinio le risorse pubbliche, si trincera dietro la mancanza di fondi e, promettendo interventi, seppur minimali, non riesce a risolvere piccoli problemi prima che inizi la stagione balneare”.
Per Raffaella Osso, “troppe stagioni sono trascorse aspettando che si rattoppassero le buche delle strade che danno accesso alla spiaggia, strade queste ritenute private e quindi non meritevoli di attenzione da parte dell’amministrazione, ma di fatto aperte al pubblico. A nulla sono valse le iniziative attuate dall’associazione Pro San Giorgio quali una petizione popolare datata agosto 2014, la proposta di usufruire del “Baratto amministrativo“, ed ancora diversi incontri con gli amministratori di cui un tavolo tecnico e ripetuti appelli, al fine di ottenere piccoli segnali della presenza della pubblica amministrazione che riscuote ingenti somme di denaro (IMU, Tasi, Tari) da parte dei contribuenti, senza tuttavia fornire servizi”.
“Nella primavera 2015-continua Raffaella Osso- è stato promesso un intervento risolutivo per la sistemazione del lungomare e pur essendo stata curata dall’Associazione la parte burocratica relativa alla cessione volontaria delle aree, il progetto che quest’anno si sarebbe dovuto finalmente realizzare si è rivelato una bolla di sapone. A parte gli interventi tampone realizzati per la messa in sicurezza della strada del lungomare ed una scala di accesso alla spiaggia, le aspettative di interventi tampone sulle strade di accesso al mare sono naufragate. Ad aggravare la situazione- conclude il presidente dell‘associazione- si aggiunge il malcostume dell’amministrazione comunale di non rispondere alle istanze inoltrate a mezzo PEC o altre vie di comunicazione, dimostrando così di ignorare il dovere di risposta per la legge 241/90 e s.m.i. (norme in materia di procedimento amministrativo), legge 190/2012, art. 1, comma 9, nonchè il DL 24/06/2014 n. 90”.
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