RAPINE E OMICIDI, CHIESTO L’ERGASTOLO PER IL SACCENSE GIUSEPPE SABELLA. VENTI ANNI PER ANTONIO GUCCIARDO
I fatti accaddero a Menfi e a Sambuca di Sicilia. Le vittime due anziani, Stefania Mauceri e Nicolò Ragusano. Ambedue brutalmente aggrediti e poi morti
Ergastolo. Il “fine pena mai”, è stato chiesto dal pubblico ministero della Procura Repubblica di Sciacca, Carlo Boranga, per il saccense Giuseppe Sabella, di anni 40. Per il 25enne Antonino Gucciardo, il pm ha chiesto 20 anni di reclusione.
Il processo si celebra a Sciacca con il rito abbreviato e i due saccensi sono accusati di omicidio e rapina a danno di due anziani, uno di Menfi, l’altro di Sambuca di Sicilia.
Rapina e omicidio Nicolò Ragusano. Avvenne a Sambuca d Sicilia. La vittima aveva 93 anni. Fu aggredito mentre si trovava nella sua abitazione il 6 luglio 2015. Morì dopo pochi giorni per le conseguenze della violenta aggressione. I due malviventi, bussarono alla porta dell’anziano chiedendo un bicchiere d’acqua. Entrati in casa, malmenarono l’anziano che riportò ferite, un grave trauma cranico. Morì 15 giorni dopo. La rapina fruttò ai malviventi solo qualche oggetto di poco valore.
Rapina e omicidio di Stefania Mauceri. Il fatto si svolse a Menfi. La vittima aveva 83 anni. Anche l’anziana menfitana subì l’aggressione mentre era all’interno della sua abitazione. Morì sette mesi dopo l’aggressione, dopo una lunga agonia in ospedale. Sulla vicenda, oltre alle capillari indagini svolte dai carabinieri, sono state di supporto le testimonianze di vicini, le immagini delle telecamere del sistema di videosorveglianza collocate vicino ad alcune attività commerciali e le impronte dei due malviventi ritrovate nell’abitazione dell’anziana. Ritornata a casa, dopo aver fatto la spesa, Stefania Mauceri fu seguita dai due malviventi che riuscirono a entrare nella sua abitazione. Qui fu aggredita brutalmente in cucina, riportando un trauma cranico, una frattura al setto nasale e varie ferite. Entrò incoma, morì dopo sette mesi. Il bottino fruttò 400 euro e tante monete d’argento.
Antonio Gucciardo, che ha ammesso la sua presenza nelle due abitazioni, ha sempre sostenuto che l’obiettivo era solo quello di rubare, imputando su Sabella la responsabilità delle aggressioni. Per Gucciardo, la pubblica accusa ha chiesto le attenuanti generiche e il concorso anomalo nell’omicidio. Sabella, invece, ha respinto le accuse.
Il prossimo 11 novembre saràla volta delle discussioni degli avvocati Mauro Tirnetta per Antonio Gucciardo e Aldo Rossi per Giuseppe Sabella. La sentenza è prevista nell’udienza del 14 novembre. l Gup è Antonio Genna.
Per il consulente tecnico di Giuseppe Sabella le lesioni non sarebbero state di natura mortale. Tesi diversa dal quella sostenuta dal consulente della pubblica accusa. Il perito nominato dal giudice, nelle udienze precedenti, ha sostenuto che il Gucciardo era nelle capacità di intendere e volere, mentre il consulente della difesa ha sostenuto che era capace di intendere ma non di volere.