PD, IL CONGRESSO CITTADINO SI SVOLGERA’ IL 4 LUGLIO
Nel giorno in cui in Amercia si festeggia l’Independence Day, a Sciacca il il Partito Democratico celebrerà il suo congresso cittadino. E’ stata fissata la data, lunedì prossimo, 4 luglio.
Stamane si è riunito il partito alla presenza del segretario provinciale Giuseppe Zambito. Con l’occasione si è costituito il gruppo di lavoro che preparerà il congresso, costituito da Tiziana Russo, Gioacchino Settecasi, Simone di Paola, Walther Muratori e Domenico Rizzuto.
Le candidature alla segreteria locale e agli organismi dirigenziali del partito devono essere presentate entro sabato, 2 luglio. Scontata appare l’elezione di Michele Catanzaro. La nuova classe dirigente del Pd dovrà mettersi subito al lavoro.
Tra meno di un anno si svolgeranno le elezioni per l’elezione del sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale. Il Pd deve tessere le tele di un variegato arco di aree al suo interno. Deve mettere a regime e in sinergia il rapporto con Sciacca Democratica di Nuccio Cusumano. Ambedue gli schieramenti politici formano il perno dell’alleanza elettorale e devono esprimere una candidatura condivisa. Il percorso che porterà alla scelta può essere quello delle primarie.
Altro compito della nuova dirigenza del Pd è quello di ricomporre un rapporto con l’ala sinistra di Sel. Paolo Mandracchia e FAbio Leonte, nei giorni scorsi, hanno ufficiliazzato la loro scesa in campo con un proprio candidato e una o più liste.
Ma c’è ancora un compito importante che il Pd che esce dal congresso deve svolgere. Deve ricomporre e attirare il variegato mondo giovanile che, non ascoltato sino ad oggi, è sfociato con la nascita di varie associazioni.
Il campo elettorale di maggio prossimo, nel contempo, si estende. Non sarà più una partita tra due poli, centrosinistra e centrodestra. Ci sarà un altro avversario, molto insidioso:il M5S. Fino ad oggi, i grillini sono blindati sul candidato da proporre. Al loro interno, intanto, non c’è unità. E’ noto che esistono due storiche componenti. Una di questa è l’ala più “aggressiva”, quella rimasta ancorata alla pura protesta. Dall’altra, c’è quella moderata, più vocata alla proposta. E’ in questa che si colloca il deputato regionale saccense Matteo Mangiacavallo.