BUON LAVORO DR. PANTALEO E TANTI AUGURI
Il procuratore della Repubblica di Sciacca, Vincenzo Pantaleo, lascia il palazzo di giustizia di via Allende per assumere servizio come capo della Procura della Repubblica di Marsala. Lascia, a Sciacca, un ottimo ricordo. Un ricordo di un magistrato che ha saputo prendere le redini, nel momento del suo insediamento a Sciacca, di un Ufficio ridotto al lumicino per mancanza di sostituti procuratori.
Per un lungo periodo, la Procura di Sciacca è stata retta dal procuratore Pantaleo e dal sostituto Salvatore Vella. In due hanno svolto il compito di cinque magistrati inquirenti. Un lavoro duro e senza risparmio di fatica. Nonostante questo grave handicap, l’Ufficio di Procura è andato avanti garantendo non solo il prosieguo delle indagini, ma anche la celebrazioni dei processi. Poi sono giunti a Sciacca tre giovani sostituti procuratori, Moffa, Marrone, Vaira. L’organico, previsto per 4 sostituti e il procuratore, non era completo al 100%;nel frattempo Vella era stato trasferito. Il procuratore Pantaleo ha svolto un ottimo lavoro consentendo la crescita di una squadra di giovani magistrati inquirenti all’altezza del ruolo che la Procura di Sciacca svolge all’interno del Tribunale saccense.
Il lavoro investigativo della Procura di Sciacca guidata da Pantaleo è stato incisivo. Una lotta senza tregua allo spaccio della droga mettendo a segno successi con la celebrazione di processi che si sono conclusi con sentenze di condanne. Una lotta serrata, per volontà di Pantaleo, è stata riservata alla violenza e agli abusi su donne e su minori. Un reato un continua crescita con numeri davvero preoccupanti. Il magistrato ha voluto la creazione all’interno della Procura di uno sportello antiviolenza, in sinergia col Comune di Sciacca. Sportello che ha visto, successivamente, estendersi con la sinergia di altri Comuni del Distretto giudiziario di Sciacca. Uno sportello costituito da volontari specialisti in vari settori: avvocati, psicologi, oltre all’indispensabile apporto delle forze dell’ordine. Il nostro giornale ha coltivato rapporti quotidiani con il magistrato Pantaleo, per lavoro e per seguire le vicende di cronaca.
Per un giornalista, Pantaleo è stato un osso duro, nel senso che è stato davvero difficile carpire notizie. Ma è stato, anche, una garanzia anche per noi giornalisti, assicurando particolari di notizie quando la fase delle indagini lo consentivano, nel rispetto anche di chi era sotto i riflettori delle investigazioni. Una garanzia per evitare le cosiddette “fughe di notizie” che spesso possono inficiare anche le indagini in corso. Pantaleo, inoltre, ha intensificato il rapporto con i giovani e gli studenti.
Il suo impegno per la legalità è uscito fuori dal perimetro del palazzo di giustizia, per contribuire alla crescita della cultura della legalità e puntando sulle nuove generazioni.
Al Procuratore Pantaleo, l’editore e la redazione porgono un affettuoso saluto e tanti auguri per una carriera sempre più proficua.
Filippo Cardinale