“LO DICO NELL’INTERESSE DEI SUOI BIMBI”, LETTERA DI ARNONE A MAGISTRATO. INDAGATO PER MINACCE
“Lo dico nell’interesse dei suoi bimbi”, minacce a magistrato agrigentino: indagato Arnone „ Da bravo padre di famiglia, con la testa sulle spalle, le do un consiglio innanzitutto nell’interesse dei suoi bimbi…”. Inizia così la mail che l’avvocato agrigentino Giuseppe Arnone ha inviato al sostituto procuratore Silvia Baldi, in servizio alla procura della repubblica di Agrigento, per chiedere al magistrato il dissequestro di uno striscione che lo stesso Arnone aveva esposto dinnanzi il tribunale della città dei templi. Adesso la procura di Caltanissetta indaga per minacce nei confronti del pm Baldi e l’avvocato Arnone è stato iscritto nel registro degli indagati.
Nella mail, inviata all’indirizzo istituzionale del magistrato, Arnone ha fatto riferimento al provvedimento di sequestro e, rivolgedosi sempre a Silvia Baldi, dice che “se fosse stata nella Germania che tanto io apprezzo lei sarebbe già da stamani in cerca di nuova occupazione”. “Suo marito – scrive Arnone, che difende gli abusivi di Licata e di recente ha inscenato anche una protesta contro le forze dell’ordine e la magistratura che ha firmato le demolizioni – è ormai prossimo a doversi cercare un altro lavoro, per quante ne ha combinate ai miei danni e dovrà anche risarcire notevoli ristori, in merito alla responsabilità civile per o reati commessi”.
Non è la prima volta che la procura di Agrigento dispone il sequestro degli striscioni dell’avvocato Arnone. Negli ultimi mesi diverse volte la Digos della questura di Agrigento, su ordine dell’autorità giudiziaria, ha rimosso e sequestrato striscioni in seguito, tra le altre cose, anche a denunce per diffamazione. Lo striscione in questione, ovvero quello per il quale Arnone ha chiesto il dissequestro al pm Baldi con quella mail, “consigliava” al ministro Alfano, al procuratore capo Di Natale e al sindaco di Licata, Angelo Cambiano, di bloccare le demolizioni delle costruzioni abusive e di preparare “i soldini per risarcire i danni”.
“Nei prossimi giorni, così come previsto dalla legge, comunicheremo il fatto al consiglio di disciplina che poi prenderà i dovuti provvedimenti” ha affermato Vincenzo Avanzato, presidente dell’ordine degli avvocati di Agrigento che, nonostante l’inchiesta aperta, dice di non voler commentare il comportamento dell’avvocato Arnone. Per Arnone, infine, così come si legge nella mail finita al centro dell’inchiesta, il provvedimento di sequestro firmato dal pm Baldi “mette fortemente in dubbio, ma proprio fortemente, che la s.v. sia dotata di adeguata preparazione per svolgere le funzioni nell’istituzione all’interno della quale è contrattualizzata”.