TERME, VA BENE LO SFORZO MA NON CANTATE VITTORIA
EDITORIALE DI FILIPPO CARDINALE
Ogni sforzo per salvare le terme dal degrado, ogni sforzo per riaprirle, va bene ed è cosa buona e giusta. Non sottovalutiamo lo sforzo del sindaco che caparbiamente ha lottato contro l’ottusità di una classe dirigente regionale da mandare a casa, contro una classe politica regionale capace solo del nulla, spesso lontano dalle esigenze del territorio, spesso impreparata, spesso inadeguata. Ma su una cosa vogliamo essere chiari: lo scontro politico locale a base di comunicati da ambedue gli schieramenti serve solo ad allontanare la gente dall’ambito della politica stessa. Che sia chiaro, una volta per tutte, che il degrado delle Terme inizia dal 1999 con la legge sulla privatizzazione.
Da allora ad oggi la Regione è stata governata da centrosinistra e centrodestra. Dunque, la sommatoria degli insuccessi va spalmata sia a destra che a sinistra. E nessuno immagini di essere vergine. Detto questo, non ci sentiamo di festeggiare l’avvenuta approvazione del progetto e conseguente finanziamento dell’allaccio fognario. Sono trascorsi sei mesi, da gennaio, quando iniziarono le audizioni che dovevano risolvere urgentemente la questione in modo tale che entro marzo si poteva procedere con la pubblicazione degli “inutili” mini bandi. Non c’è nulla da festeggiare se per il secondo anno consecutivo le strutture termali restano chiuse. Apprezziamo la caparbietà del sindaco nel non mollare, inseguendo una burocrazia incosciente e muro di gomma.
Ma è vergognoso che il finanziamento arrivi dopo sei mesi. Il Genio Civile deve procedere all’espletamento dei compiti per affidare l’incarico e poi ci vorranno alcune settimane per realizzare il collegamento fognario.
Il liquidatore della Terme di Sciacca Spa, Carlo Turriciano, almeno secondo le sue dichiarazioni, pubblicherà i mini bandi solo con l’inizio dei lavori. Mica si pubblicano i bandi e l’indomani arrivano le offerte! Deve trascorrere, per legge, del tempo. Siamo fortemente convinti che i mini bandi per la durata due anni serviranno a nulla. Nessun imprenditore investe denaro per l’Hotel da risistimare, per lo stabilimento da rimettere in moto, per un periodo tanto breve da non consentire assolutamente il ritorno dell’investimento. C’è nulla da festeggiare.
C’è da rimboccarsi le maniche e intraprendere una serrata lotta, invece, per costringere la Regione a mettere un serio punto e procedere con la pubblicazione del bando complessivo. C’è da intraprendere una serrata lotta per evitare la vendita a spezzatino dell’ex Motel Agip e delle Piscine Molinelli. La situazione finanziaria delle Terme di Sciacca non è nera come quella della sorella acese. La maggior parte della situazione debitoria è nei confronti della Regione. Insomma, la grossa fetta dei debiti rimane nell’ambito della stessa casa.
Se si vuole davvero rilanciare e valorizzare la risorsa termale a vantaggio della città e dell’intero territorio, è necessario intraprendere una seria battaglia per accelerare il processo di liquidazione, ricongiungere il patrimonio. La rinuncia dell’usufrutto in capo alla Terme di Sciacca Spa serve a nulla se le strutture rimangono chiuse.
La società termale rinunci all’usufrutto e consenta la Regione di riunificare il proprio patrimonio. Si punti alla vendita dell’ex Motel Agip per intraprendere un concordato col resto dei creditori. Si salvino dalla vendita le Piscine Molinelli con la buona volontà della Regione. D’accordo, non è semplice come bere un bicchiere d’acqua. Ma la dirigenza regionale e la classe politica regionale facciano uno sforzo di buona volontà. Licenzi subito norme che consentano l’espletamento di alcuni passaggi.
E’ questa la vera sfida, è questa la vera vittoria. Disincagliare le terme dalla morsa velenosa di una burocrazia che stringe come i tentacoli di una grossa piovra.
Solo compendo questo passo ci sarà da festeggiare. Festeggeremo tutti, anche con ubriacatura, quando, il più presto possibile, il complesso termale della nostra città sarà in mano a privati di alto profilo e di caratura di rilievo tale posizionare le terme al livello che le competono. Tutto il resto, fuori da questa ottica, è nulla. Meno ancora di un pannicello caldo.
Per questo invitiamo la politica locale a unirsi e puntare alto, a non essere gioiosa per un uovo oggi. Punti alla gallina che covi uova d’oro nel tempo.