COMUNE, NIENTE PRIVACY NEL BAGNO DEI DISABILI
“Per i cani randagi si spendono 300.000 euro, per noi non ci sono soldi”, scrivono Totò Allegro, Luca Garofalo, Giuseppe Sutera, Mimmo Caracappa e Giuseppe Bellitti
I bagni per disabili del Comune sono oggetto di una lettera durissima inviata all’amministrazione comunale, ai consiglieri comunali, dagli invalidi “invisibili”, così si definiscono Totò Allegro, Luca Garofalo, Giuseppe Sutera, Mimmo Caracappa e Giuseppe Bellitti. Ancora una volta sono costretti a denunciare le loro difficoltà quotidiane, facili da risolvere, ma che, invece, perdurano.
Denunciano lo stato di abbandono dei bagni per disabili all’interno del Palazzo di Città. L’ultima segnalazione riguarda il bagno per disabili del piano terra (Atrio inferiore). E’ senza porta, o meglio, la porta c’è ma è poggiata al muro perchè si è rotta una cerniera. “Nonostante la segnalazione di tre settimane fa – scrivono-nulla è stato ancora fatto”.
Nella lettera, si descrive anche la situazione del bagno per disabili al primo piano, dove ci sono gli uffici tecnici. “Il water è con la tavoloccia appoggiata al muro. Non esiste la carta igienica, il sapone per le mani, la carta per asciugarsi le mani, e nel tetto mancano dei pannelli di cartongesso”.
Nel bagno per disabili del terzo piano, invece, “mancano carta igienica, sapone e carta per asciugarsi le mani”. Nella lettera si sollecitano anche gli scivoli in via Incisa. La rabbia dei firmatari della lettera è evidente nel riferimento ai soldi spesi per il mantenumento dei cani randagi. “Se ci sono tutti questi soldi per i cani, come mai non si trovano 2.000 euro per realizzare gli scivoli e non si trovano neanche due euro per comprare una cerniera per la porta del bagno dei disabili? Ci viene spontaneo pensare che i cani sono più importanti dei cittadini disabili che pagano anche le tasse”.