CITTADINANZATTIVA: ” CHE SI ASPETTA A RESCINDERE IL CONTRATTO CON GIRGENTI ACQUE?”

Il tema dell’acqua, la rescissione del contratto con Girgenti Acque, sono tornati alla ribalta in modo pregnante negli ultimi giorni. Specie adesso che l’Ati, l’Assemblea Territoriale Idrica formata dai sindaci agrigentini, è operativa con l’elezione, avvenuta ieri pomeriggio, del presidente e del vice presidente, rispettivamente Enzo Lotà e Emilio Messana.

Il Comitato Intercopa (per la gestione pubblica dell’acqua),  il consigliere comunale saccense del Pd, Simone Di Paola, hanno chiesto nei giorni scorsi un dibattito pubblico sulla questione dell’acqua pubblica e della rescissione del contratto con la Girgenti Acque. Pressing anche da parte del deputato regionale saccense Matteo Mangiacavallo di M5S.

Oggi scende in campo il coordinamento di Cittadinanzattiva e dei Procuratori Cittadini. “La Girgenti Acque- scrivono in una nota-  ha ormai ha dato prova, non solo nel nostro distretto, ma in tutta la provincia di Agrigento, della sua inettitudine. Le ultime notizie dell’ennesimo depuratore chiuso in provincia, che fa seguito a gravi e continui disservizi nell’erogazione dell’acqua, con guasti non fronteggiati in tempo, con perdite idriche in tanti parti della città e con le bollette che sempre di più gravano sulle spalle dei nostri cittadini, dovrebbe sollecitare i nostri amministratori ad affrontare definitivamente la questione”.

Cittadinanzattiva e dei Procuratori Cittadini fanno osservare però che si “deve ancora registrare una disattenzione e insensibilità di chi ci governa che non riesce a risolvere importanti problematiche che angustiano la nostra collettività”.

Per quanto riguarda l’Ati, ormai operativa, Cittadinanzattiva e dei Procuratori Cittadini spronano i sindaci “a difendere i diritti dei cittadini”, invitandoli a “a trovare un accordo che miri alla risoluzione del contratto con il gestore privato”.

Infine,il Coordinamento chiede un dibattito pubblico ” che possa chiarire finalmente chi è perché cerca di rallentare un processo che deve essere necessariamente la rescissione del contratto con un gestore inadeguato ad assicurare un servizio di qualità alla nostra collettività”.

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