RIGASSIFICATORE PORTO EMPEDOCLE, “TANGENTE DA UN MILIONE DI EURO PER POLITICI”

Scatta un’indagine della Procura e della Mobile di Agrigento dopo le dichiarazioni rese dall’ex sindaco del Comune di Porto Empedocle, Paolo Ferrara, sul rigassificatore di Porto Empedocle, poi mai realizzato. Ferrara avrebbe raccontato di una presunta tangente da un milione di euro pagata dall’Enel ad alcuni esponenti politici agrigentini. L’ex sindaco Ferrara avrebbe fatto i nomi di Calogero Firetto, Michele Cimino, Orazio Guarraci, Calogero Martello, Antonio Sinesio, Salvatore Iacono, Filippo Caci, e Luigi Giocondo.

L’inchiesta era poi passata alla in mano alla Dda di Palermo, successivamente i Pm avevano avanzato le richieste di misure cautelari a carico di undici indagati, ma il Gip di Palermo Alessia Geraci, ha rigettato le catture.

Risultano indagati: Aurelio Cesareo, 61 anni di Catanzaro (gruppo Enel); Giuseppe Luzzio, 62 anni di Viterbo (gruppo Enel); Antonio Lorenzo Poli, 52 anni di Milano (gruppo Enel); Nunzio Adesini, 32 anni di Gela; Emanuele Mondello, 57 anni di Gela; Giuseppe Scariano, 64 anni di Favara; Salvatore Scariano, 41 anni di Favara; Antonio Sgarito, 29 anni di Favara; Gaetano Sferrazza, 40 anni di Agrigento; Francesco Torres, 30 anni di Agrigento; Giuseppe Citino, 63 anni di Varapodio (Rc) residente ad Avola.

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