SIMONE DI PAOLA: “QUANDO AVREMO UN SERIO PIANO PER LO SPORT?”
Se da un lato apprezza il completamento della piscina comunale, dall’altro ricorda come le strutture sportive saccensi siano bisognose di seri interventi manutentivi
La notizia dell’affidamento dei lavori per il completamento delle piscine comunali ha spinto il consigliere comunale del Pd, Simone Di Paola, a presentare un’interrogazione all’Amministrazione comunale.
Se da un lato Simone Di Paola è ottimista in quanto si tratta di un “segnale di ottimismo verso il futuro, soprattutto guardando alle nuove generazioni ed al loro approccio sempre più disilluso e disincantato verso la politica e la capacità delle classi dirigenti di fornire risposte concrete ai loro bisogni”, dall’altro afferma che la “vera sfida sarà quella di individuare soluzioni gestionali efficaci e persone capaci e competenti, che rendano pienamente fruibile tale struttura, giustificando gli sforzi fatti nel corso di questi anni, per trasformare il simbolo dell’inettitudine e dello sperpero di danaro pubblico, nelle emblema della rinascita di Sciacca”.
E proprio guardando alla fase della gestione, Simone Di Paola afferma che “sarebbe un grave errore andare a cercare fuori, come spesso accade dalle nostre parti, gli “scienziati” che debbano gestire queste piscine, nella convinzione, del tutto sbagliata, che a Sciacca non vi siano soggetti in grado di farlo con altrettanta competenza e professionalità di qualche “genio della lampada “ proveniente da chissà dove”.
Di Paola suggerisce, invece, di “trovare le formule che la legge ci consente per premiare e valorizzare il genio e la capacità di intrapresa delle migliori energie saccensi, specie se giovani”.
Poi, dal bicchiere mezzo pieno passa a parlare di quello mezzo vuoto. “Il completamento delle piscine- dice- per quanto importante sia, non riuscirebbe in alcun modo a controbilanciare lo stato disastroso dell’impiantistica deputata allo sport”.
“Il pallone tenda, simbolo del decadentismo dello sport a Sciacca, i campi da tennis, il Giuffre’, il secondo campo da gioco di Sciacca, mai omologato per incontri ufficiali, chiuso ed inutilizzato per diversi mesi; oggi riaperto, ma senza alcun significativo intervento manutentivo”, sono alcuni esempi che Di Paola cita nell’interrogazione, includendo anche lo stadio Gurrera che “alle prime piogge il campo è tornato ad essere il pantano impraticabile che tutti conosciamo”.
Simone Di Paola ricorda come in questa città “perfino le cose più semplici diventano difficili: da mesi alcune società sportive chiedono, anzi mendicano, la possibilità di definire apposite convenzioni con le scuole di Sciacca, per l’utilizzazione nelle ore extrascolastiche, delle palestre comunali, così da poter svolgere l’attività agonistica in condizioni dignitose; e da diversi mesi le stesse società si vedono sbattute da un ufficio all’altro in un indecoroso rimbalzo di competenze, nel quale nessuno vuole assumersi mezza responsabilità, tanto da determinare questa condizione di incredibile stallo, rispetto ad una vicenda che invece in altre città è considerata meno che ordinaria amministrazione”.
Per Di Paola, “è arrivato il momento di pianificare e concertare finalmente un serio piano per lo sport anche a Sciacca”.