LA SERA DELL’ARO. RIUSCIRA’ LA MAGGIORANZA AD APPROVARE IL NUOVO PIANO PER LA RACCOLTA DEI RIFIUTI?
Editoriale di Filippo Cardinale
E’ la sera dell’Aro. Il Consiglio comunale è convocato alle ore 19 per continuare la discussione sul Piano Aro, la proposta cavallo di battaglia dell’Amministrazione Di Paola che cambia la modalità gestionale della raccolta dei rifiuti. La proposta sottoposta all’approvazione, dopo le discussioni generali che vedranno impegnati i consiglieri comunali, è quella che affiderà a terzi la gestione della raccolta dei rifiuti. Ovviamente su bando di evidenza europea. L’importo dell’affidamento è, per sette anni, di circa 35 milioni di euro.
Scartata l’idea della soluzione “in house”, sconsigliata anche dalle direttive europee, e bocciata la proposta presentata dall’opposizione – all’ultimo momento – della soluzione “mista”, cioè una società tra privato e Comune, sul campo di battaglia rimane quella dell’Amministrazione, la cui discussione sugli aspetti tecnici è già iniziata nella seduta scorsa.
Di quanti numeri dispone l’Amministrazione comunale per l’approvazione? Intanto, può contare sullo zoccolo duro, cioè sui 13 consiglieri comunali che appoggiano ufficialmente Di Paola. A questa cifra si aggiunge il voto favorevole del consigliere comunale di Sciacca Democratica, Giuseppe Ambrogio. La somma fa 14. Rispetto alla cifra utile nel caso di presenza totale dei consiglieri necessitano altri 2 consiglieri per raggiungere la maggioranza di 16 (sempre nel caso del pienone dell’Aula consiliare).
Ma vediamo la posizione di altri tre consiglieri comunali, Lorenzo Maglienti dell’Mpa, di Salvatore Monteleone e Mario Turturici.
Lorenzo Maglienti ha già manifestato il no alla soluzione in house della gestione della raccolta dei rifiuti, motivando la scelta in funzione dell’incapacità della pubblica amministrazione locale a gestire un servizio complesso come quello dei rifiuti. Né gli piace la soluzione “mista”, cioè quella con la compartecipazione del Comune insieme al privato. Il suo voto favorevole alla proposta dell’Amministrazione comunale non significa passare da una posizione politica di opposizione a quella di maggioranza. Un concetto espresso dal coordinatore cittadino Mpa Michele Ferrara. “All’interno del partito esprimere un voto secondo coscienza è sinonimo di democrazia”. Passiamo a Monteleone e Turturici. La loro posizione sul Piano Aro è stata ribadita con un comunicato stampa di venerdì scorso. “Il consiglio comunale ha il dovere di deliberare con piena consapevolezza, lasciando da parte le divisioni ideologiche, per assicurare un servizio di raccolta dei rifiuti che sia economico ed efficiente”.
Monteleone e Turturici sono convinti della necessità di “approfondimenti per la scelta della modalità di affidamento del servizio e l’approvazione del piano di intervento, con annesso piano economico finanziario”, e manifestano preoccupazione per “il forte rischio ( nella ipotesi di commissariamento della regione Sicilia sulla emergenza rifiuti) che la scelta già assunta dal Consiglio Comunale nel dicembre del 2013, deliberando la costituzione di un’Area di Raccolta Ottimale (ARO) coincidente con la delimitazione territoriale del solo comune di Sciacca possa essere vanificata”. Per Monteleone e Turturici si tratterebbe di disastro in quanto Sciacca “potrebbe essere obbligata a rientrare in un contesto di Ato rifiuti provinciale, prospettiva che francamente non ci appassiona”. “Dobbiamo essere tutti corresponsabili, perché quel che conta, per quanto ci riguarda, è fare la scelta più giusta, che costi di meno ai cittadini e renda un miglior servizio alla Città”.
L’unica proposta da approvare è quella dell’affidamento a terzi, proposta già discussa sotto gli aspetti tecnici. Stasera si andrà avanti con le discussioni generali. Certamente, Monteleone e Turturici esigeranno migliorie da apportare all’impianto in fase di discussione. Come ad esempio il ritorno economico a favore della Città per il raggiungimento delle quote ottimali della differenziata. Dunque, l’accoglimento da parte dell’Amministrazione di modifiche che provengono da Monteleone e Turturici sarebbe il viatico verso un voto favorevole dei due.
La somma, dunque, dei voti a favore della proposta dell’Amministrazione comunale ha una forchetta che fa da 16 a 17. Ovviamente, tale somma non considera eventuali “impegni improrogabili” o “influenza da febbre da cavallo”. Una convergenza di voti che passa necessariamente da incontri serrati in maggioranza.
E l’Ncd? Con la nomina del secondo assessore di Forza Italia si è prodotta fibrillazione e malcontento. L’Ncd non può fare lo sgambetto ad una proposta alla quale ha lavorato intensamente il loro assessore Gaetano Cognata. Ma superato lo scoglio del Piano Aro è probabile che le fibrillazioni si facciano più acute. C’è da augurarsi che stasera il dibattito di trasmesso in diretta televisiva.