RMK COSTRETTA A TRASFERIRE IL SUO SEGNALE, CONTINUERÀ A LAVORARE “OSPITE” DEL MUX DI TRS. NON CAMBIA NULLA, BASTA RISINTONIZZARE IL DECODER O LA TV

Il presidente Massimo D’Antoni: “Andiamo avanti lo stesso, a fronte di un provvedimento ingiusto”

Sono tuttora in corso i necessari interventi tecnici per il trasferimento del segnale di trasmissione dei canali televisivi di Tele Radio Monte Kronio. La storica emittente saccense è tra quelle che hanno subito la revoca della frequenza regolarmente assegnata dallo Stato nel 2012 (all’avvento del digitale terrestre).

Oggi, dunque, la società Tele Radio Monte Kronio non è più “operatore di rete”, ma rimane pur sempre “fornitore di contenuti” nell’ambito del discusso provvedimento sulla “rottamazione delle frequenze”. Al fine di poter garantire la continuità della sua programmazione televisiva ma anche quella aziendale (che ad oggi garantisce 8 posti di lavoro a tempo indeterminato tra giornalisti, tecnici e impiegati con, in più, l’ausilio di altri collaboratori) l’emittente oggi presieduta dal collega giornalista Massimo D’Antoni ha sancito un accordo con l’altra tv locale cittadina, Tele Radio Sciacca, diretta da Nuccy Piro, allo scopo di poter essere “ospitata” nel cosiddetto “mux” di TRS che, dunque, continuerà a ripetere regolarmente il segnale televisivo di RMK TV negli stessi canali di prima, ossia il 115 e il 645.

Non cambia niente, dunque, se non nelle politiche aziendali a fronte di un provvedimento assurdo. Gli interventi tecnici necessari, tuttavia, inevitabilmente stanno causando dei disagi. In molte case i due canali non sono visibili.

L’emittente fa sapere che è necessaria solo la risintonizzazione del decoder o del televisore. “Stiamo lavorando per sopravvivere – dice Massimo D’Antoni – a fronte di un provvedimento ingiusto, contro il quale stiamo resistendo in sede giurisdizionale, e nei confronti del quale abbiamo registrato anche un’impotenza a dir poco preoccupante da parte della classe politica. Un provvedimento – aggiunge – che lede la libertà di stampa e minaccia la continuità di un’azienda privata, con buona pace delle politiche occupazionali di cui in tanti oggi a Roma si riempiono la bocca. Il Premier Renzi sappia pure che questa revoca delle frequenze – conclude il presidente di RMK – attacca il mondo della libera informazione e del lavoro, e che è una sorta di jobs act con le risate registrate, come nelle sit-com americane”.

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