SANITA’, DURISSIMA OMELIA DELL’ARCIPRETE DI SAMBUCA CONTRO I POLITICI

Durissima omelia di Don Lillo Di Salvo contro la classe politica locale e provinciale accusata dall’arciprete di Sambuca di Sicilia di non fare abbastanza per difendere gli ospedali di Sciacca e di Ribera e garantire a tutti l’ovvio diritto alla salute.

“Preghiamo che il Signore chiami a sè i politici che con il nostro voto abbiamo eletto – ha detto il sacerdote come riporta il quotidiano “La Sicilia”. Non essendo più riconfermati non potranno continuare a fare della sanità un fiorente mercato, lucrando sulle sofferenze della gente, dei poveri e dei bisognosi che non hanno i soldi per potersi pagare uno specialista”.

L’omelia è stata ascoltata da tantissimi fedeli durante la messa serale celebrata presso il Santuario Maria Santissima dell’Udienza. L’ex parroco della chiesa di San Michele di Sciacca ha lanciato un appello ai sindaci che fanno parte del Distretto Sanitario di Sciacca affinché si mobilitino perché la sala operatoria del “Giovanni Paolo II” torni a funzionare a pieno regime e si possano colmare le carenze di personale sanitario.

“Piuttosto che risparmiare sulla sanità e sprecare denaro pubblico – ha continuato padre Lillo Di Salvo – i politici provvedano a garantire a tutti il diritto alla salute e ad eliminare vergognosi privilegi e allucinanti disparità retributive e sociali”.

L’attività operatoria del nosocomio di Sciacca è stata tamponata dall’ASP di Agrigento inviando gli anestesisti in servizio presso l’ospedale di Ribera determinando, di conseguenza, il blocco notturno delle sale operatorie del “Fratelli Parlapiano” per mancanza di personale. A Ribera da diversi giorni il servizio è fermo, le liste di attesa si allungano e gli utenti cominciano a lamentarsi. Il classico cane che si morde la coda. Non può essere il ping pong di anestesisti, sballottati da un presidio all’altro, la soluzione del problema.

Ad intervenire, quindi, con fermezza l’arciprete di Sambuca che non le ha mandate certamente a dire ai politici. Ed è proprio questo il nuovo ruolo che Papa Francesco chiede ai sacerdoti: di prendere posizione sulle problematiche che riguardano la gente, ossia la disoccupazione, la sanità, i contrasti sociali senza fare finta di nulla, senza accettare tutto senza battere ciglio rivolgendo un occhio al cielo e l’altro alla terra.

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