Editoriale di Filippo Cardinale

Come un allenatore di calcio, il sindaco Di Paola si è trovato di fronte ad una sostituzione quasi alla fine della partita. Una sostituzione, però, avvenuta con una mossa in anticipo da parte del calciatore che prima del richiamo del mister ha lasciato il campo. Un calciatore che ha avvertito “la solitudine” e “la pressione” dei partiti, in modo particolare di Forza Italia che da tempo reclama il secondo assessore.

Seppure ribadendo il sostegno da parte del sindaco che l’ha difesa costantemente, Daniela Campione ha tolto parecchi sassolini dalle scarpe, “credendo di avere più di una ragione per affermare che si stia svendendo l’autonomia e la libertà della nostra città proprio a quei poteri forti di quella politica agrigentina che da anni ostacola la nostra crescita”.

Parole durissime. Le dimissioni di Daniela Campione sono arrivate in silenzio. Lunedì mattina  nessuno dei componenti la Giunta, né il sindaco, sapeva della decisione della professoressa. Nell’aria c’era l’intenzione della staffetta, la concretizzazione della richiesta di Forza Italia di avere un secondo assessore.

Il cartello politico che sostiene attualmente il sindaco si è ridotto a 13 consiglieri comunali, trasformandosi in aula consiliare in minoranza. L’Ncd, con le sue 50 sfumature civiche, hanno fatto il pieno di incarichi. Non Forza Italia, che con tre consiglieri comunali da tempo reclama il secondo assessore.

Cui prodest il cambio della Campione? Certamente no all’assetto della composizione numerica in aula dei sostenitori della Giunta Di Paola. Tredici erano e tredici restano. Un’operazione, dunque, che non cambia il profilo minoritario in aula degli alleati di Di Paola. Una “minoranza” che non consente al sindaco il sostegno nell’approvazione di scelte importanti. Vedi l’Aro. In buona sostanza, rimane l’handicap numerico del cartello che ha vinto le elezioni scorse.

Serve ad avvicinare a Di Paola i consiglieri comunali Monteleone e Turturici? Improbabile.

E questo terremoto, allora, ha cosa è servito? Se il traguardo è la prossima tornata elettorale rimane qualche grossa perplessità. Il mondo politico è in continua evoluzione e Forza Italia soffre una crisi di rappresentanza elettorale assai evidente. Si rafforza la base elettorale del centrodestra? Inutile fare calcoli. Lo stesso partito di Angelino Alfano (Ncd) in campo nazionale rappresenta quasi un prefisso telefonico.

Un terremoto come quello delle dimissioni della professoressa Campione avrebbe avuto una sua valenza in prospettiva ad un allargamento della base elettorale, espandendo ancora di più il ventaglio politico oltre il perimetro politico attuale del centrodestra.

Dunque, dal punto di vista politico, non è plausibile la sostituzione in vista di un rafforzamento per le prossime elezioni. E allora, bisogna guardare oltre il perimetro delle elezioni locali. Il sindaco, molto probabilmente, guarda altri orizzonti che travalicano le mura della città. In questa ottica, la presenza della professoressa Campione in Giunta contava quanto il due di bastoni con briscola a coppe.

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