VERONICA, AD UCCIDERE LORIS E’ STATO ANDREA

Più di dieci ore di interrogatorio, che rischia di riaprire il processo per l’omicidio del piccolo Loris Stival. Veronica Panarello ha confermato ieri al sostituto procuratore di Ragusa Marco Rota, al capo della Mobile Nino Ciavola e al capitano dei carabinieri Domenico Spadaro la sua ultima verità, aggiungendo nuovi particolari sulla sua relazione con il suocero, Andrea Stival.

“E’ stato lui ad uccidere Loris perchè minacciava di dire tutto a suo padre, lo ha strangolato con un cavetto usb, io gli ho solo messo le fascette ai polsi, non pensavo che finisse così”. Gli inquirenti, entrati nel carcere di Catania alle 10 sono andati via alle 21.30 mentre l’avvocato Francesco Villardita si è fermato con la sua assistita.

“Le dichiarazioni di Veronica Panarello sono forti – ha detto Villardita – perché forniscono movente, complice e dinamica del fatto, e anche l’arma del delitto. Per la prima volta si parla di omicidio e non di incidente e c’è una chiamata in correità in questa misteriosissima vicenda”.

Veronica ha ammesso di non essere stata sola la mattina del 29 novembre 2014 sulla scena del delitto. Ha provato a giustificare la sua complicità sostenendo di avere avuto paura della reazione di Andrea Stival. Per questo, dopo aver inutilmente tentato di tagliare il cavo attorno al collo e provato a chiamare i soccorsi, in seguito alle minacce del suocero, avrebbe acconsentito ad aiutarlo a disfarsi del corpicino gettandolo nel canalone alla periferia di Seanta Croce Camerina. Polizia di Stato e carabinieri avevano già scandagliato la vita di Andrea Stival, controllando tabulati telefonici e accessi a social. Ma niente era emerso. Come atto dovuto la Procura di Ragusa l’ha iscritto nel registro degli indagati per concorso in omicidio e occultamento di cadavere. Adesso si rivedrà tutto, alla luce delle nuove dichiarazioni di Veronica, che svela molto della sua vita privata, con particolari personali.

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