OSPEDALE, ODISSEA DI UN PAZIENTE PER UN…SEMPLICE PRELIEVO DI SANGUE

‘ la Cgil di Sciacca a raccontare la cronaca di un paziente recatosi stamayttina in ospedale per un prelievo del sangue. Un cittadino in cura nel reparto di oncologia si reca di buon mattino in ospedale per un prelievo nel reparto di oncologia. Entra nella struttura in cerca di un ascensore. Niente da fare, o non funzionano o non arrivano. Decide di salire a piedi. Arrivato al quarto piano si trova d’avanti una porta a vetri, prova ad aprire, non si apre, non è chiusa a chiave, semplicemente è rotta e non si riesce ad aprirla. Non si perde d’animo, scende al terzo piano in cerca di un’altra scala che lo porti al quarto piano. Si ritrova d’avanti a un reparto vuoto privo di mobili e suppellettili , dalla polvere e sporcizia in giro si nota subito che è in stato di abbandono.

Decide di scendere al secondo piano, incontra una persona in divisa dei servizi di pulizia e gli chiede come può raggiungere il quarto piano, la lavoratrice gli indica un ascensore, il paziente prova a prenderlo ma anche quello non funziona, chiede dove si trovano le scale e così sale altri due piani e, finalmente, si trova al quarto piano, anche se un po smarrito perché non capisce come raggiungere il reparto di oncologia e un po stanco dopo venti minuti di “caccia al tesoro”.

Questa vicenda accaduta appena stamattina, che la Camera del Lavoro-CGIL ha voluto raccontare, “è la semplice avventura alla quale è destinato un paziente-cittadino per avere semplici, minimi, servizi essenziali”.

“Questo racconto mette a rischio il segretario della C.d.L. di Sciacca di un esposto alla Procura per scredito dell’ospedale Giovanni Paolo secondo di Sciacca o è la reale situazione in cui giornalmente si ritrovano cittadini e pazienti? conclude la nota della Cgil.

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