TERME, LA PROPOSTA DI MONTELEONE E TURTURICI. SALVARLE CON LA STESSA NORMA CHE SALVARONO LE USL
Vorremmo tanto sbagliarci, ma a nostro giudizio solo una immediata ricapitalizzazione della società ad opera del socio unico (Regione) può consentire la riapertura delle strutture termali nel 2016, così come di recente prospettato, perché ogni altra soluzione (pur condivisibile) dilaterebbe i tempi “sine die “. La soluzione proviene dai consiglieri comunali Monteleone e Turturici aggiungendo che “si dovrebbe legiferare per alleggerire la esposizione debitoria della Società Terme di Sciacca Spa, introducendo una norma già sperimentata nel processo di aziendalizzazione delle ex USL, salvaguardando così il compendio immobiliare, che diversamente si trova esposto ad un concreto rischio di “svendita”, a fronte della aggressione dei creditori”.
Quando nacquero le Aziende sanitarie locali in luogo delle vecchie Unistà Sanitarie Locali , il legislatore stabilì che “in nessun caso” fosse “consentito alle Regioni far gravare sulle nuove Aziende Sanitarie Locali, né direttamente né indirettamente, i debiti ed i crediti facenti capo alle gestioni pregresse delle vecchie Usl, prevedendo, contestualmente, che le Regioni istituissero apposite “gestioni a stralcio “, così permettendo alle nuove aziende sanitarie locali di non essere gravate da debiti pregressi.
Questa soluzione, per Monteleone e Turturivi, “potrebbe esser adottata (ora per allora) per salvare le Terme di Sciacca, consentendo alla società di liberarsi da un peso insostenibile. Un disegno di legge in tal senso era stato studiato già nel 2008 dall’assessore al turismo Titti Bufardeci”.
“La Commissione bilancio dell’ARS- concludono i due consiglieri comunali- se vuole davvero dare un segnale concreto in tal senso, che lo faccia e chieda intanto uno stop alle procedure di vendita dell’ex Motel Agip ed avvii questo nuovo corso. Viceversa si abbia il coraggio di dire in modo chiaro che le Terme rimarranno chiuse, ed ancora per parecchio tempo, un tempo indefinito, perché ancorato a procedure “cervellotiche” e alle alchimie di un governo regionale che in appena tre anni ha già cambiato 50 assessori”.