MANUTENZIONE SCUOLE COMUNALI, DESTINATI POCHE SOMME PER LE MANUTENZIONI

Spiccioli per la manutenzione delle scuole di competenza comunale (scuole dell’infanzia, elementari e medie). I contributi nel corso degli anni si sono ridotti sempre di più, e oggi sono davvero spiccioli. 

Il Comune di Sciacca assegna appena 1200 euro l’anno a ciascun istituto (comprensivi, il Dante Alighieri e la Mariano Rossi, due circoli didattici, il Giovanni XXIII e la Sant’Agostino, e una scuola media, l’Inveges). Condizione che ha indotto i cinque rispettivi dirigenti scolastici (da Giusepe Graffeo a Gabriella Scaturro, da Evelina Maffey a Luigi Abbene fino a Giovanni Marino) a sottoscrivere tutti assieme una richiesta al Comune di contributo annuo di diecimila euro a testa da destinare alla manutenzione ordinaria e a far fronte alle spese di funzionamento degli uffici.

Nota lunga e corposa, che contiene un autentico grido di dolore, che trae spunto da una situazione economicamente difficilissima, che obbliga i presidi a fare quelle che essi stessi definiscono “acrobazie contabili” per fronteggiare i mancati aiuti da parte del Comune. Tutto questo a fronte dalle raccomandazioni da parte dell’Unione europea che invitano le scuole a conseguire standard e obiettivi di qualità. Risultati raggiungibili attraverso un assetto amministrativo sempre più efficace.

Eppure, a fronte delle nuove e maggiori sfide a cui la scuola italiana è chiamata – scrivono i dirigenti – ci duole constatare come il Comune, nel corso degli anni, abbia sempre più diminuito i trasferimenti alle scuole per la manutenzione ordinaria e le spese di funzionamento degli uffici. 1.200 euro l’anno sono definiti dunque “insufficienti” per la manutenzione di edifici e suppellettili, e i dirigenti scolastici fanno sapere con disappunto di essere stati costretti a spostare impropriamente somme destinate al miglioramento della qualità dei processi di insegnamento e apprendimento nella direzione dell’acquisto di materiali elettrici, interventi di falegnameria, muratura, tinteggiatura, sostituzione di vetri, riparazione di infissi. Tutti interventi che sarebbero a carico del Comune.

I dirigenti scolastici lamentano inoltre che a fronte delle richieste di interventi di manutenzione non di rado dal Comune l’intervento o non è stato tempestivo o non c’è stato per niente con, di contro, il contrordine ad intervenire per riparare il guasto, evidentemente per garantire gli standard di sicurezza. Ma non finisce qui. Il comune è accusato di non aver posto in essere interventi per permettere alle scuole di acquistare computer e toner per le stampanti, per e alla richiesta di ricaricare gli estintori, mettere in sicurezza gli edifici, all’acquisto del materiale per le pulizie e per la manutenzione elettrica e per quella idraulica l’ente ha sempre risposto che i predetti interventi non erano di competenza del Comune.

Eppure – fanno notare i dirigenti scolastici – la legge impone al Comune degli obblighi a favore delle scuole che, secondo i dirigenti, non vengono rispettati, con la conseguenza che il dirigente scolastico si è trovato costretto ad istituire un nuovo tributo da porre a carico delle famiglie per sopperire ai negati trasferimenti del Comune. Dirigenti scolastici che poi parlano di frequenti incomprensioni con i dirigenti comunali, ricordano le norme in vigore e perfino un regolamento comunale in vigore da un ventennio e che prevede l’anticipazione di fondi per manutenzione ordinaria e spese di funzionamento agli istituti di istruzione primaria.

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