RETE CITTA’ TERMALI SICILIANE, PARLA IL REDATTORE DEL PROGETTO:”LAVORIAMO PER COSTRUIRE UN PERCORSO POSITIVO DI CONDIVISIONE PER LE NOSTRE REALTA’ TERMALI”
A proposito del progetto inerente il Piano Regionale di Propaganda Turistica 2015 e che ha evidenziato il settore del termalismo siciliano, il responsabile del progetto della Rete delle Città Termali in Sicilia, architetto Giuseppe Neri, ci ha inviato una nota a chiarimento della procedura e degli obiettivi. Pubblichiamo volentieri il contriburto dell’architetto Neri che riteniamo un prodfessionista serio e valido.
Caro direttore, approfitto dello spazio che ella graziosamente mi sta concedendo, solo per far chiarezza su quanto si è detto a proposito della famigerata somma di 190.000 euro che “a pioggia” sarebbe caduta dal cielo irrorando le 11 città termali della Sicilia, offendendo (a detta di alcuni) quelle città, come Sciacca ed Acireale, le cui terme non sono funzionanti.
Tutto ha vita dal concetto indiscusso che le risorse termali costituiscono un importante risorsa per lo sviluppo del turismo in Sicilia e che nell’ambito di una qualificazione della complessa e variegata offerta, il Piano Regionale di Propaganda Turistica 2015, ha individuato il segmento del Turismo termale fra le linee di prodotto privilegiate, in quanto coniugante svago, tempo libero, salute e wellness. Anche sotto il profilo della mera comunicazione, diviene strategico promuovere l’offerta dei prodotti riconducibili al termalismo insieme ad ulteriori pacchetti di servizi che caratterizzano le nostre destinazioni attingendo dalle filiere culturali, (musei, gallerie, beni monumentali ecc) enogastronomiche (cantine, oleifici, street food ) naturalistiche (cicloturismo, percorsi equestri, trekking ecc).
Poichè la Legge regionale 30 aprile 1991 n. 10, consente alle amministrazioni pubbliche di “concludere tra di loro accordi per disciplinare lo svolgimento coordinato di attività di interesse comune” i Comuni Termali siciliani di : Acireale, Alì Terme, Calatafimi-Segesta, Castellammare del Golfo, Geraci Siculo, Lipari, Montevago, Sclafani Bagni, Sciacca, Terme Vigliatore, Termini Imerese, in forza di detta legge, il 23 giugno 2015, in Termini Imerese, hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa anche con i rappresentanti dell’ANCOT (Associazione Nazionale Comuni Termali) e della FEDERTERME per la costituzione di una “Rete delle Città termali in Sicilia”, impegnandosi a promuovere il recepimento della normativa quadro nazionale (Legge – 24 ottobre 2000, n. 323 “Riordino del settore termale”), alla luce delle opportunità che derivano dall’approvazione da parte del Parlamento Europeo della Direttiva 2011/24/Unione Europea sui diritti dei pazienti, relativamente all’assistenza sanitaria transfrontaliera ed allo scopo di coordinare le attività dei Comuni interessati alla definizione e realizzazione di nuove politiche di sviluppo del termalismo in Sicilia.
Le attività della ”Rete delle Città termali in Sicilia” si articolano su due piani interconnessi: un livello politico-istituzionale, costituito dal Comitato dei Sindaci, che assume le determinazioni e definisce gli orientamenti strategici delle politiche di sviluppo ed un livello tecnico-operativo, costituito dai gruppi di lavoro incaricati ad approfondire le specificità dei tematismi e di predisporre la documentazione tecnica necessaria a supportare le attività comuni. Tale accordo è finalizzato ad approfondire le tematiche connesse alla definizione delle politiche di sviluppo turistico integrato ed alla concreta definizione delle modalità operative di attuazione degli indirizzi della pianificazione regionale, oltre che all’utilizzo dei fondi strutturali europei, adottando modalità partecipative in grado di coinvolgere e orientare gli attori e gli stakeholders dei territori.
La Rete delle Città termali in Sicilia” si è proposta pertanto l’obiettivo di attivare un’interlocuzione efficace con i diversi Assessorati e Dipartimenti della Regione Siciliana, a diverso titolo interessati allo sviluppo integrato del termalismo, in maniera tale da superare le logiche di frammentazione localistica e settoriale. Appare lapalissiano che saranno attivate le opportune sinergie con gli operatori economici che gestiscono le attività termali nella logica di valorizzare la ricchezza dei diversi contesti territoriali attraverso politiche di sviluppo integrato, standards di qualità del termalismo siciliano ed un marchio comune spendibile sui mercati turistici europei ed internazionali. E’ proprio in questa direzione che è stata attivata una collaborazione con l’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, verificando l’opportunità di affidare alla “Rete delle Città termali in Sicilia” la realizzazione di un programma di attività (workshop, seminari di formazione, eventi promozionali) sostenuto dalle risorse del Fondo di cofinanziamento dell’offerta turistica di cui alla legge n° 135 del 2001.
Il Comitato dei Sindaci della “Rete delle Città termali in Sicilia”, nel corso degli incontri istituzionali, nominava, quale Coordinatore pro-tempore, il Sindaco di Montevago, Calogero Impastato, al quale veniva affidato il ruolo di convocare le riunioni ed assicurare la continuità dell’impegno tra una seduta e l’altra, così come il raccordo con i gruppi di lavoro tematici, nonché l’organizzazione di seminari e di tavoli tecnici, individuando il Comune di Termini Imerese quale sede degli incontri e delle attività della “Rete delle Città termali in Sicilia”.
Con una nota del 07 Ottobre 2015, indirizzata all’Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo, il Sindaco di Montevago, manifestava la disponibilità ad assumere l’impegno alla realizzazione di un progetto comune, condiviso con la “Rete delle Città termali in Sicilia”, rivestendo la funzione delegata alla spesa (funzione trasferita alla mia persona con determinazione sindacale, sotto forma di responsabilità del procedimento). Ecco infine svelato l’arcano ! … Con nota prot 21689/A2/Tur del 13 Ottobre 2015, a seguito di una serie di incontri con la neocostituita “Rete delle Città termali in Sicilia”, veniva trasmesso al Sindaco del Comune di Montevago un Piano Operativo Funzionale di cui al D.D.G. 2446 del 28/10/2015 dell’Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, dell’importo complessivo di €. 190.000,00 contenente le seguenti attività: Animazione territoriale nei Comuni termali della rete, nei limiti di €. 10.000,00 a Comune, per un totale di €. 110.000,00; Realizzazione di una campagna promo-pubblicitaria con circuiti web, social media, per un totale di €. 30.000,00; Realizzazione di un convegno con servizi annessi, inclusi ospitalità per i partecipanti, relatori esterni, etc, per un totale di €. 20.000,00; Fornitura di segnaletica, pannelli informativi e cartellonistica negli 11 Comuni per un totale di €. 30.000,00.
A questo punto il Comune di Montevago si è trovato a dover rivestire la funzione di Stazione appaltante per le procedure di individuazione dei contraenti ed il successivo affidamento agli operatori economici, per ciascun settore, per poi passare ai successivi atti di liquidazione (previa attestazione di spendibilità), attraverso l’emissione di aperture di credito in favore del Sindaco di Montevago, con riproduzione, nel Bilancio corrente degli impegni assunti con il DDG sopra citato. Quanto sopra, in conformità alle procedure di affidamento dettate dal Codice degli Appalti.
Caro Direttore, sono oltremodo stupito dal fatto che debba essere io ( che lavoro presso un Comune del Belìce) a dover dare cristallina chiarezza su una procedura della quale dovevano essere edotti gli amministratori saccensi che a quel tavolo di riunione delle città termali si sono seduti ed hanno discusso con altri amministratori della rete ! Ad ogni buon conto spero di aver dato un quadro completo della procedura con tutta la sua cronistoria ed auspico che qualcosa di realmente costruttivo possa nascere da questo protocollo di condivisione. Cordialmente Giuseppe Neri
Caro architetto, sulla bontà del progetto, sulla necessità di creare una filiera di condivisione lungo la quale spalmare le iniziative per promovuore le peculiarità delle nostre realtà termali, unite alle bontà dei nostri territori ricchi di storia, arte, enogastronomia, artigianato, paesaggi, non ci sono dubbi. Il nocciolo della questione è che la Regione, proprietaria delle due più significative realtà termali siciliane, ha mostrato il suo vero profilo di ente incapace non solo di gestire ma anche di programmare una privatizzazione iniziata nel lontano 1999. E’ questo che fa rabbia, è questo che fa allontanare la gente dall’interesse alle terme. E’ una reazione contro una classe dirigente regionale e politica incapace di tutelare gli interessi della collettività, del territorio. L’apparente disinteresse della gente alle “cose termali” è la reazione ad un comportamente della politica e della burocrazia. La reazione risiede nel fatto che mentre la popolazione conosce bene gli effetti benefici del termalismo, esteso anche alle sue moderne varianti, la Regione procede in direzione inversa e dimostra di sconoscere il potenziale delle nostre risorse termali.
F.C.