TERME, L’ASSENTE ECCELLENTE
Editoriale di Filippo Cardinale
Sulle terme si è detto di tutto, di più. Ma c’è ancora una zona grigia, anzi, buia. E’ il nero assoluto, il silenzio più fitto. Nella vicenda delle terme c’è l’assente eccellente. Per una volta lasciamo da parte la solita storia del passato, lasciamo il procedere puntando il dito sulle responsabilità degli anni passati. Ma non per dimenticare, assolutamente no. Ma è necessario, oggi più che mai, guardare al presente e al futuro immediato delle nostre terme. Le responsabilità pregresse devono essere individuate, non cancellate.
Nella vicenda attuale delle terme c’è un assente eccellente. E’ un’agrigentina che riveste un ruolo importante nel Governo regionale: il vice presidente. Si chiama Mariella Lo Bello, assessore e vice presidente della Regione. E’ agrigentina. E’ nota per le sue instancabili battaglie a difesa dello sviluppo del territorio, dei lavoratori. Lo ha fatto egregiamente quando ha rivestito il ruolo di segretario generale della Cgil agrigentina. Dunque, una donna “soldato”, abituata a stare in trincea e combattere.
Dobbiamo constatare, con nostro profondo rammarico, che l’illustre esponente del Governo Crocetta, il vice di Crocetta, nella vicenda delle terme di Sciacca né si è vista, né ha speso una parola. Ci saremmo aspettati le barricate da parte del vice presidente della Regione, Mariella Lo Bello. Invece, neanche una parola. E dire che Mariella Lo Bello ha indossato per tanti anni il distintivo della Cgil, di colore rosso. Un colore che il partito di sinistra per antonomasia ha eretto a baluardo per la difesa dei più deboli, dei lavoratori, del territorio. E ci piace, allora, prendere in prestito le parole di Nanni Moretti “dì qualcosa di sinistra”.
La Lo Bello ha ricoperto la massima carica del sindacato che a Sciacca prende il nome di Accursio Miraglia, morto ammazzato dalla mafia per difendere i deboli, i lavoratori. La Lo Bello è stata contagiata dalle stanze ovattate del potere? Non ci rassegniamo al silenzio del vice presidente della Regione e nostra conterranea, e non comprendiamo il suo distacco rispetto ad un tema di grosso rilievo che riguarda un intero territorio, una provincia, una città che tiene alta la statistica provinciale delle presenze turistiche. Francamente, non la riconosciamo più come donna soldato e combattiva.
Come non ci rassegniamo al silenzio di una giovane donna, di Burgio, che ha rivestito il ruolo di assessore di Crocetta e oggi riveste quello di autorevole personaggio della segreteria politica del Presidente della Regione.
La delusione è forte. Abbiamo sempre confidato sulla marcia in più delle donne, stelle polari che avrebbero dovuto illuminare la scena politica sempre più inombrata da uomini presi dalle lotte sterili.