UFFICI TRIBUTI, AMBROGIO, BELLANCA E DI PAOLA SUGGERISCONO L’USO DEI LOCALI DEL CASTELLUCCI, A COSTO ZERO
Il Comne non può utilizzare i locali di via Valverde
E visto che il vicesindaco (o chi per lui) parla di stupore, riferendosi alle nostre argomentazioni, ciò che davvero stupisce è un amministrazione che ogni giorno piange e si dispera per una situazione finanziaria a suo dire disastrosa, salvo poi essere disposta a scucire fior di quattrini per pagare esosi canoni di affitto anziché fermarsi e valutare ipotesi di lavoro a costo zero.
Sulla questione relativa al trasferimento degli Uffici tributi, situati alla Perreiera, oggi intervengono i consiglieri comunali Ambrogio, Bellanca e Di Paola. Ribadiscono che l’ufficio “dovrebbe restare dov’è” e sollecitano l’Amministrazione comunale a “trovare una soluzione con la ditta che dovrà eseguire i lavori al museo”.
Compito facile per i tre consiglieri che, tuttavia, sottolinenao come si abbia a che “fare con un muro di gomma, del tutto impermeabile ad ogni soluzione ragionevole”, e aggiungendo che dovrà trovarsi una soluzione “che non comporti aggravi di costi per il nostro bilancio”.
I tre suggeriscono all’Amministrazione comunale di considerare “l’ipotesi dei locali deil Castellucci”, anche se tale soluzione, secondo i tre consiglieri comunali, “troverà il niet secco di qualche dirigente comunale che nei fatti esercita altresì le funzioni di uno dei più influenti leader dell’attuale compagine di governo e che ha fatto di quei locali la tolda di comando di una sorta di “ministero senza portafoglio”, ogni giorno superaffollato (tema questo sul quale molto presto di dovrà fare piena luce)”.
Ambrogio, Bellanca e Di Paola si dicono pronti a “valutare altre ipotesi che tuttavia riguardino esclusivamente locali di proprietà comunale; e visto che ognuno dovrà fare la propria parte siamo pronti a mettere a disposizione della città i locali destinati ai nostri gruppi consiliari di opposizione, purché i cittadini , oltre a scontare i disagi di ordine logistico, non debbano anche pagare il costo di scelte per nulla condivisibili”.