TRASFERIMENTO DELL’UFFICIO TRIBUTI DALLA PERRIERA, AMBROGIO, BELLANCA E DI PAOLA: “CHE SENSO HA? L’AMMINISTRAZIONE CI RIPENSI”
Il trasferimento defli uffici nascerebbe dalla necessità di ampliare il museo del carnevale che ha ricevuto un finanziamento
Gli uffici tributi si trasferiscono, lo ha deciso l’Amministrazione Comunale. I nuovi locali,per i quali sarà pagato un affitto, sono collocati in un’area che presenterebbe difficoltà di accesso e priva di zona pacheggio.
Il trasferimento trova la motivazione per dare ancora maggiore spazio al museo del carnevale che si ingrandisce attraverso un finanziamento ricevuto dal Comune.
Un’esigenza che non è condivisa dai consiglieri comunali Simone Di Paola, Filippo Bellanca e Giuseppe Ambrogio. Per loro, “l’ampliamento del museo del carnevale “non appare in alcun modo incompatibile con il mantenimento in loco di tali uffici e che pertanto non ne avrebbe imposto il trasferimento”.
I tre consiglieri comunali avevano tempo fa denunciato con un’interrogazione interrogazione All’amministrazione comunale le conseguenze “dell’inspiegabile decisione di spostare gli uffici tributi dal museo del carnevale ad altri locali” e avevano evidenziato “l’inopportunità di privare l’utente di uno dei migliori uffici comunali presenti in Città, sia per l’altissima professionalità di chi ci lavora, sia anche per la funzionalità dei locali assegnati, tanto dal punto di vista dell’accessibilità, quanto sotto il profilo dei parcheggi”.
Secondo Ambrogio, Bellanca e Di Paola, adesso ci saranno “disagi per i funzionari, costretti a trasferirsi armi e bagagli in altri locali; disagi per gli utenti, costretti a fare i salti mortali per raggiungere uffici fino a ieri facilmente fruibili; disagi per le casse comunali, costrette a sborsare ancora canoni di locazione, che altrimenti si sarebbero potuti evitare”.
I tre consiglieri invitano l’Amministrazione comunale ad una riflessione al fine di “salvaguardare uno dei pochi uffici verso il quale l’utente ha sempre manifestato un altissimo indice di gradimento”.