LEGGE SULL’ACQUA PUBBLICA, PLAUDONO ANCHE COLORO CHE HANNO CONTRIBUITO AL DISASTRO DEGLI ATO

C’è qualcosa di straordinario ed al tempo stesso di contraddittorio sulla vicenda dell’acqua in Sicilia e della legge che ha sancito la possibilità di una sua nuova gestione pubblica e sui festeggiamenti che ne sono seguiti; non quelli delle organizzazioni e dei comitati che si sono battuti per questo, non quelli dei cittadini che hanno visto in questa legge la fine dei distacchi selvaggi delle utenze, degli importi maggiorati da interessi e spese, delle vessazioni, ma nei comportamenti di quei rappresentati politici senza vergogna (Petrolini direbbe senza orrore di sé stessi) che in gran parte sono gli stessi che a suo tempo, quando si crearono gli ATO idrici, applaudiva alla nuova ventata di efficientismo, di economicità, di managerialità e bla bla bla.

Questa straordinaria contraddizione è tutta nelle dichiarazioni rese alla Commissione antimafia dal PM Fonzo di Agrigento: “l’assumificio”, il virgolettato è dovuto al fatto che sono parole sue. Gli ATO idrici sono stati una vergognosa riserva di posti di lavoro senza concorso, senza uno straccio di selezione, per i tanti galoppini elettorali o per i parenti (figli, fratelli, mogli, amanti) di politici, in servizio permanente effettivo o trombati.

E i costi sono diventati così alti che per rendere “economico” il servizio – comprese le prebende per amministratori, sindaci, ecc. – le tariffe sono state dilatate rendendole insostenibili ai cittadini, specialmente a quelli in condizioni di disagio sociale. Si è sfruttata l’ubriacatura del “liberismo” economico, “tutta un altra cosa” rispetto alle gestioni pubbliche, per mimetizzare operazioni criminali.

Chi non ricorda l’analogo esempio, molto più dilatato, dell’Alitalia? Pensate che fu necessario costruire alla Magliana un palazzo-ufficio di quattro piani nel quale sistemare tutte le amanti assunte come hostess di terra dai politici negli anni ottanta. Che cosa facessero non si è mai capito (anzi si è capito ma ….).

Oggi quelle persone “godono” (per così dire) delle fuoriuscite agevolate: ed è anche giusto dopo tanti anni di onorati servizi! Fatta questa operazione però gli stessi fautori della privatizzazione del servizio idrico e del collocamento agevolato dei propri sodali hanno capito che l’aria era cambiata, che i cittadini si erano incazzati, che si erano stufati di pagare per i posti assegnati senza merito ed hanno subito cambiato posizione, reclamando però le tutele per i (loro) dipendenti, per la difesa del sangue dei lavoratori, ecc. ecc. ecc.

Ma, direte Voi, e i nomi degli assunti? Nonostante una battaglia condotta dal deputato M5S Mangiacavallo Girgenti Acque non ne vuole sapere, non li esce, non li dà, e non li darà mai. Ma sembra che in questo senso qualcosa si stia muovendo.

Come per tutto il resto la musica da noi è sempre la stessa e c’è un bellissimo pensiero di Paolini che ai siciliani si attaglia alla perfezione: “L’intelligenza non avrà mai peso, mai, nel giudizio di questa pubblica opinione. Irreale è ogni idea, irreale ogni passione di questo popolo ormai dissociato da secoli, la cui soave saggezza gli serve a vivere e non lo ha mai liberato”.

Archivio Notizie Corriere di Sciacca

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *