TERMOVALIZZATORI E IL TABU’ DELLE “ANIME BELLE”. RISULTATO: UNA MONTAGNA DI RIFIUTI A BELLA VISTA PER LE STRADE
EDITORIALE
DI CALOGERO PUMILIA
Qualche discreto risultato, almeno in rapporto con il resto della Sicilia, un clima politico sereno tra gli amministratori dei comuni, e l’ATO di Sciacca, per alcuni anni, è passato per virtuoso. Poi anch’esso si è allineato all’andazzo generale: la virtù perduta, la immondizia per le strade, i costi lievitati, i mezzi vecchi e insufficienti, l’arroganza al posto della collaborazione e, infine, la chiusura della discarica e il mancato, colpevole avvio dei lavori di ampiamento. E così Sciacca e il suo hinterland sono sugli standard siciliani, di quella Sicilia la cui classe dirigente non perde occasione per dar prava di stucchevole retorica, mentre persegue con determinazione la strada della inefficienza e della irresponsabilità.
Il governo nazionale vuole porre in essere un’azione sostitutiva e a Palermo si alza il muro della indignazione e della rivendicazione di (in)competenza. Non si vuole il commissariamento e in particolare non si vogliono i termovalorizzatori, un tabù sul quale da anni si scagliano gli strali di tante “anime belle” in nome di un’altra idea del sistema di raccolta, un’idea che ha dato gli splendidi risultati che abbiamo sotto gli occhi. Mai termovalorizzatori in Sicilia! Renzi stia bene attento. Ci si opporrà in nome, come sempre, della “specialità” e della dimostrata efficacia delle nostre leggi, dei nostri piani, delle nostre strutture.
I termovalorizzatori li lasciamo utilizzare a quelli del Nord Italia, agli svizzeri e ai tedeschi che notoriamente non hanno attenzione all’igiene pubblica, alla salute dei cittadini e alla pulizia dei centri abitati. I termovalorizzatori inquinano come tutti gli impianti industriali e noi siciliani vogliamo scegliere da soli le modalità dell’inquinamento. Del resto lo facciamo benissimo lasciando la mondezza per le strade, a ridosso dei monumenti, lungo la Fondo Valle e l’autostrada che collega Punta Raisi con Palermo per un’accoglienza calda e odorante dei visitatori.
Ai termovalorizzatori si continua ad opporre con stucchevole ripetitività l’efficacia risolutiva della raccolta differenziata che è un obiettivo giusto ma che, dopo diverse leggi e innumerevoli modifiche delle strutture organizzative, resta al 9%, un numero che colloca la Sicilia all’ultimo posto tra le regioni. Ma ora basterà un’altra legge, magari come quella sull’acqua, ed alcune dichiarazioni congiunte del Presidente della Regione, dei Cinque stelle, degli ambientalisti e via via di tutti, destra, sinistra e centro, che sul terreno della retorica e del populismo nessuno si lascia fregare, per risolvere da soli il problema della raccolta dei rifiuti, cancellare i due miliardi di debiti accumulati e far schizzare la differenziata al 110%.
E così non ci sarà più bisogno né di discariche piene come un uovo, né tanto meno di temovalorizzatori. Renzi li faccia dove vuole ma non qui! Se, poi, gli ultimi proclami sortiranno gli stessi risultati di quelli precedenti, nessun problema. La mondezza è roba nostra. E se la vogliamo annusare e lasciare per le strade a forma di installazioni artistiche, la “specialità” del nostro Statuto ce lo consente, almeno fino a quando ce lo consentirà l’atavica pazienza del nostro popolo, e qualche volta la “ collaborazione “ al degrado di una parte di esso.