POPOLARI PER SCIACCA PRESENTA OSSERVAZIONI SUL PRG: “DELIBERA ADOZIONE PRG ILLEGITTIMA”
Il movimento politico Popolari per Sciacca ieri ha presentato un documento di osservazioni generali sul progetto di PRG, evidenziando in particolare che, secondo il Movimento, “la delibera del Commissario ad Acta di adozione del progetto di PRG è illegittima per l’illegittimità delle procedure che hanno indotto il Comune di Sciacca a richiedere la nomina del Commissario ad acta”.
Per Stefano Scaduto, presidente dei Popolari per Sciacca “il Consiglio comunale di Sciacca è stato illegittimamente privato della possibilità di discutere del progetto del nuovo PRG, con la conseguenza che la città di Sciacca è stata illegittimamente privata della possibilità di partecipare ad un dibattito politico sullo strumento urbanistico”.
In evidenza il fatto più eclatante: “la nomina del Commissario ad acta è avvenuta sulla base del ritenuto presupposto dell’impossibilità del Consiglio comunale di Sciacca di deliberare sul nuovo progetto di PRG, a seguito della presentazione da parte di 16 consiglieri comunali delle loro dichiarazioni di astensione , per l’esistenza rispetto al PRG di interessi propri o di loro parenti o affini fino al 4° grado. Ma le 16 dichiarazioni di astensione non sono state presentate in sede di Consiglio comunale, a seguito di convocazione di seduta del Consiglio comunale per la discussione ed adozione del progetto di PRG, ma, i consiglieri comunali sono stati sollecitati a depositare le loro dichiarazioni di astensione presso l’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale, in assenza, si ripete, della convocazione di seduta del Consiglio comunale avente come punto all’ordine del giorno la discussione e votazione del progetto di PRG”.
Popolari per Sciacca ritiene che il Testo unico degli enti locali, nel prescrivere l’obbligo per gli amministratori di astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini fino al 40 grado, presuppone senza nessun dubbio con riferimento ai consiglieri comunali la convocazione della seduta del Consiglio comunale, con conseguente dichiarazione solo in sede di seduta di Consiglio, della eventuale astensione dal prendere parte alla discussione e votazione, con verifica conseguente, a seconda del numero delle dichiarazioni di astensione, dell’esistenza o meno del numero legale per deliberare a seguito delle dichiarate astensioni”.
“E’ confermato- dice ancora Scaduto- che in tutti i consigli comunali d’Italia, le dichiarazioni di astensione dei consiglieri comunali dal prendere parte alla discussione e votazione di delibere di adozione di strumenti urbanistici vengono formalizzate nella seduta del Consiglio comunale appositamente convocata con all’o.d.g. fra gli altri punti la discussione e votazione della delibera di adozione dello strumento urbanistico”.